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Breve storia del gioco del calcio (5) – Dal totaalvoetbal al tiki-taka

Quinta puntata della nostra breve storia del calcio che passa in rassegna il contesto storico e soprattutto il modo di giocare

Saverio Pestuggia

GERMANY - JUNE 26:  EM 1988  Rinus Michels (Photo by Bongarts/Getty Images)

Ci siamo lasciati nella quarta puntata con lo scudetto che approda per la prima volta in Sardegna grazie anche alle prodezze di Gigi Riva che l'anno seguente subì un gravissimo infortunio che ne compromise la carriera sgonfiando le velleità del  Cagliari. Nel 1974 toccò alla Lazio di Tommaso Maestrelli scrivere per la prima volta il proprio nome nell'albo d'oro della Serie A: il titolo portò la firma di Giorgio Chinaglia autore di 24 gol in 30 presenze, ma tutta la squadra girava alla perfezione sotto la regia di Frustalupi con un attento Wilson in difesa. Ma era la Juventus guidata da Giampiero Boniperti a fare la parte del leone negli anni '70 e '80. In panchina sedeva Giovanni Trapattoniscartato dal suo Milan e in porta c'era l'inossidabile Dino Zoff. Da segnalare anche la vittoria del Torino nel 75/76 e a fine decennio un ritorno di fiamma delle milanesi.

Il decennio successivo si aprì a marzo con lo scandalo del Totonero che indebolì il calcio italiano a livello di club tanto che la Figc decise di riaprire la Serie A agli stranieri assenti dal 1966 post Corea. Nonostante tutto Enzo Bearzot portò alla vittoria gli azzurri nel Mondiale di Spagna 1982 mentre in campionato era sempre la Juventus a dominare con gli intermezzi della Roma '82 di Liedholm e soprattutto del sorprendente Verona '84 guidato da Osvaldo Bagnoli. In Serie A irruppe anche Maradona con cui il Napoli vinse due scudetti in 4 anni. Nella seconda parte degli anni '80 tramontò la stella bianconera e fece capolino nel 1986 a salvare il Milan da anni in declino Silvio Berlusconi con cui ebbe inizio per i rossoneri uno tra i migliori cicli nella storia del calcio mondiale, che nel successivo trentennio porterà a Milano ben ventinove trofei. Berlusconi puntò sugli olandesi Gullit e Van Basten e impose Arrigo Sacchi, seguace convinto del 4-4-2, del gioco a zona e del calcio totale. Tra tanto Milan fece capolino nel 90/91 la Sampdoria di Mancini e Vialli, al Milan Capello sostituì Sacchi mentre la Juventus a fine decennio riprese forza con l'arrivo di Lippi vincitore di 5 scudetti tra gli anni 1990 e 2000. A fine millennio per la prima volta lo scudetto rimase a Roma per due anni facendo felici entrambe le tifoserie.

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