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Breve storia del gioco del calcio (2) – Dalla Piramide al Metodo

Seconda puntata della nostra breve storia del calcio che passa in rassegna il contesto storico e soprattutto il modo di giocare

Saverio Pestuggia

C'eravamo lasciati con il primo cambiamento del campionato italiano che nei primi anni era stato dominato dal Genoa. (LEGGI QUI LA PRIMA PARTE) Ma a partire dal 1908  si verificarono importanti cambiamenti: la Federazione tentò di "nazionalizzare" a forza il campionato, favorendo le nostrane Unioni Sportive e Ginniche a discapito degli esterofili Football Club. La Prima e la Seconda Categoria (ma non la Terza) furono sdoppiate in due competizioni: una "italiana" autarchica, che assegnava il tradizionale titolo di "Campione d'Italia", e una "federale" aperta a tutti, abbinata al neonato titolo di "Campione Federale d'Italia". Le società più importanti boicottarono il cambiamento e ad approfittare della situazione fu la Pro Vercelli, che vinse i due campionati regolari. Il progetto autarchico fallì subito e nel 1909/10 si arrivò a un primo esperimento di girone unico che comprendeva ancora solo in triangolo industriale, vinto dall'Inter. Piano piano l'accesso fu allargato alla Seconda Sezione (Italia Nord-Orientale) e poi ai modesti e già esistenti tornei del Centro e del Sud. Al campione dell'Italia Centrale, Meridionale e Insulare fu garantito l'accesso alla finalissima per il titolo contro il campione settentrionale, sfida che rimaneva una formalità dato il netto divario esistente in favore delle squadre settentrionali. Le squadre ammesse erano tante e si tentò una scrematura che venne fermata dalla Grande Guerra. La ripresa non fu facile e si arrivò per u anno nel 1020/21 ad una scissione con le maggiori società dell'epoca che avevano costituito una propria associazione privata, la CCI. Nel 1922 per la prima e unica volta si disputarono così due campionati, la Prima Categoria FIGC vinta dalla sorprendente Novese e la Prima Divisione CCI vinta da una Pro Vercelli giunta al canto del cigno. Dopo un anno si arrivò ad un accordo per la riunificazione del campionato che ritornò alla formula ideata da Vittorio Pozzo sotto le insegne della FIGC. Nel 1923 e nel 1924 il Genoa vinse i suoi due ultimi titoli ma nel luglio 1923 Edoardo Agnelli fu eletto presidente di una Juventus in grave difficoltà  che tornò alla vittoria nel 1926 dopo il primo successo del Bologna del bomber Angelo Schiavio. La situazione politica italiana era mutata e il nuovo governo fascista nell'estate del 1926 con la Carta di Viareggio smantellò le vecchie Leghe Nord e Sud  e dette vita alla nuova Divisione Nazionale Serie A con 17 formazioni provenienti dall'ex Lega Nord e 3 formazioni provenienti dall'ex Lega Sud, l'Alba Roma, la Fortitudo Roma e il Napoli. Le adesioni aumentarono e solo nel 1929 nacque la Serie A come la conosciamo in seguito alla riforma voluta da Arpinati, che stabilì che la Divisione Nazionale, venisse  suddivisa in

  • Serie A (girone unico a 18 squadre, la prima classificata vince lo scudetto, le ultime due retrocedono)
  • Serie B (girone unico a 18 squadre, le prime due vengono promosse, le ultime quattro retrocedono)
  • Divisioni non nazionali (interregionali o regionali).
  • E' in questo contesto che il 29 agosto 1926 nasce la Fiorentina e viene iscritta al campionato di Prima Divisione 1926/27 (il secondo livello con gironi interregionali). Nel 1927/28 disputa la loro stagione nella massima serie, la Divisione Nazionale, terminando all'ultimo posto in classifica e vennero poi inseriti dopo la riforma di Arpinati in Serie B dove restarono fino alla promozione in Serie A avvenuta nel 1930/31.

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