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“Chi non lotta andrà via”: Fiorentina, chi saluta Firenze a gennaio?

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«Il compito più difficile nella vita è quello di cambiare se stessi», diceva Nelson Mandela. La Fiorentina ci proverà, nella speranza di cambiare un destino che oggi appare ineluttabile
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

«A gennaio guarderemo in faccia tutti i giocatori, chi non lotta andrà via». Queste le parole di Paolo Vanoli al termine dell’ennesima sconfitta della sua Fiorentina. Un messaggio chiaro per tutto lo spogliatoio viola, che fa eco all’obiettivo che Roberto Goretti si è imposto in quanto nuovo direttore sportivo viola: rivoluzionare la rosa. Detto che è tutt’altro che scontata la presenza di Vanoli sulla panchina della Fiorentina a gennaio — tutto dipenderà dalla sfida di domenica contro l’Udinese — la dirigenza viola ha in mente di cambiare gran parte della squadra, alla ricerca di nuovi uomini capaci di risollevare una stagione disastrosa. Ma chi sono i giocatori che potrebbero lasciare Firenze a gennaio?

Premessa: le valutazioni sono tuttora in corso e il duo Ferrari-Goretti sta anche cercando di capire se affiancare allo spogliatoio una figura che conosca bene la storia della Fiorentina e di Firenze. Salvo colpi di scena, sarà proprio l’ex Reggiana a gestire il mercato. Lui che ha visto, con Pradè all’opera, la costruzione di questa squadra.

Per quanto riguarda la questione portiere, non dovrebbero esserci grandi cambiamenti. De Gea rimane centrale nel progetto, così come Martinelli, che finirà la stagione da vice. Sarà invece Christensen, di ritorno dallo Sturm Graz, a lasciare il Viola Park nella sessione di gennaio. Magari il periodo non brillante del portiere spagnolo potrebbe aprire qualche spiraglio per vedere all’opera più spesso il giovane Tommaso.

In difesa, invece, la Fiorentina vuole ripartire da tre certezze: Ranieri (capitano), Pongracic e Comuzzo. Sì, proprio quel Comuzzo che nelle scorse sessioni di mercato ha più volte rischiato di lasciare Firenze per cifre davvero importanti. Detto che difficilmente a gennaio qualche club si avvicinerà ai 35 milioni offerti dal Napoli un anno fa o ai 40 milioni provenienti dall’Arabia, la dirigenza viola non sembrerebbe intenzionata a privarsi del giovane centrale. Tra i difensori centrali, il principale indiziato a partire sembrerebbe essere Pablo Marí.Arrivato lo scorso gennaio come “uomo di Palladino”, un possibile cambio tattico potrebbe accompagnarlo verso l’addio. Confermati invece Viti, Parisi, Kouadio e soprattutto Niccolò Fortini, considerato incedibile. Stesso discorso per Robin Gosens, che sta attraversando un periodo complicato a causa di un fastidioso infortunio.

Da tenere sotto osservazione la situazione legata a Dodò. È ormai nota la vicenda che riguarda il suo rinnovo di contratto. Nelle ultime settimane si parlava di un possibile riavvicinamento tra le parti dopo il gelo dell’estate, ma ora il brasiliano potrebbe finire sul mercato. Tutto dipenderà dalle offerte che arriveranno sulla scrivania di Roberto Goretti.

Il centrocampo rimane comunque il reparto destinato a subire più cambiamenti. Fagioli, nonostante diverse avances, non dovrebbe partire, così come Sohm e Mandragora. Ndour potrebbe salutare, mentre Nicolussi Caviglia resterà fino a fine stagione ma non sarà riscattato dalla Fiorentina per i 10 milioni pattuiti con il Venezia a inizio anno. Richardson potrebbe addirittura rimanere, salvo offerte importanti. Su Fazzini, invece, si baserà la rinascita della Fiorentina, mentre Kouamé potrebbe ritagliarsi un ruolo importante nella rosa con un possibile cambio di modulo. Scontato l’addio di Sabiri, ancora alle prese con un infortunio alla caviglia.

L’attacco della Fiorentina ripartirà da un solo giocatore: Moise Kean. L’attaccante viola è considerato incedibile, mentre il resto dei compagni di reparto è sotto osservazione. Il primo a salutare dovrebbe essere Albert Gudmundsson. Il numero 10 non ha mai chiesto la cessione, ma per il club di Rocco Commisso non è più intoccabile. Con lui dirà addio anche Edin Džeko: per capirne il motivo basta guardare le sue prestazioni. L’avventura a Firenze sembra già ai titoli di coda. E Roberto Piccoli? L’obiettivo del club viola è quello di concedergli il maggior spazio possibile. L’addio di Džeko favorirebbe questa situazione, ma non è scontato che, in caso di un’offerta interessante, la Fiorentina non possa riflettere sul futuro dell’ex Cagliari.

«Il compito più difficile nella vita è quello di cambiare se stessi», diceva Nelson Mandela. La Fiorentina ci proverà, nella speranza di cambiare un destino che oggi appare ineluttabile.