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Jovic e Cabral insieme: un tentativo va fatto

Jovic e Cabral insieme: un tentativo va fatto - immagine 1
L'editoriale di Alberto Polverosi sull'assetto tattico della Fiorentina

Alberto Polverosi

Dal 13 ottobre, giorno del 5-1 sugli Hearts, al 30 dello stesso mese (2-1 in trasferta a La Spezia), la Fiorentina ha segnato 13 gol in 5 partite. E’ un dato interessante, anzi, di più, sbalorditivo se si pensa che il primo (non l’unico) problema dei viola era quello del gol. Risolte tutte le difficoltà? Non diremmo. Se analizziamo le 5 gare in questione ci possiamo facilmente accorgere che: l’ampia vittoria sugli scozzesi non vale oro vista la modestia tecnica dell’avversario; il 2-1 sul Basaksehir ha sicuramente più spessore; l’1-1 di Lecce è arrivato dopo una gara condotta in modo assai poco convincente dai viola; i 3 gol segnati all’Inter avrebbero portato dei punti (invece ne sono arrivati 4, di gol, dall’Inter) se l’arbitro Valeri fosse stato presente a se stesso; il 2-1 di La Spezia, infine, è frutto della superiorità numerica negli ultimi 10' e di una grande partita di Terracciano, la prestazione generale era stata opaca.

Un attacco ritrovato, ma...

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Intanto però Italiano può essere soddisfatto di questo rilancio in attacco. Se riuscirà a riportare la Fiorentina anche sulla strada del gioco, come era riuscito nel campionato scorso, avrà risolto il vero problema. I viola continuano ad essere inespressivi, l’esatto contrario di ciò che erano un anno fa, quando era chiara l’identità di questa squadra. Non è una questione di moduli, anche se pure sotto questo aspetto qualcosa può essere migliorato. E’ la mentalità che sembra diversa. La Fiorentina ha perso la sua sfacciataggine, la sua personalità, la sua esuberanza. Si potrebbe provare con Jovic e Cabral insieme. Ora che tutt’e due sono riusciti comunque a farsi notare, in certe occasioni Italiano potrebbe provare a metterli uno accanto all’altro o meglio ancora in verticale. Può trasformare il dualismo in...duo, non uno o l’altro ma tutt’e due insieme, come è capitato nel finale di Bologna, Bergamo e con l’Inter per buona parte della ripresa. Come ha fatto capire Bonaventura, quando ha parlato degli avversari che ormai conoscono il gioco della Fiorentina, la squadra ha bisogno di trovare un’altra via. Per uscire da una situazione di stallo, si può

anche rischiare qualcosa.

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