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L'imbucata

Palladino: i tanti tasselli che mancano e un approccio diretto con la società

Matteo Magrini l'imbucata
Le parole di Raffaele Palladino denotano che il mister viola sa farsi intendere e lo dichiara apertamente. Aspetta rinforzi e prevede cessioni.
Matteo Magrini

Sono andati via tanti giocatori e tanti ne devono arrivare. La società lo sa e spero che arrivino prima possibile”. E poi ancora. “Abbiamo delle pedine da sistemare”. E se il concetto non fosse stato abbastanza chiaro, ecco il tris. “Se non sai che macchina hai e quanta benzina hai come puoi pianificare il viaggio. Aspettiamo la chiusura del mercato perché ancora ci mancano tanti tasselli, poi ci concentreremo davvero sul lavoro da fare con la rosa definitiva”. Parole e musica (chissà se gradita ai dirigenti) di Raffaele Palladino. Uno che sarà anche gelosissimo del suo lavoro e (molto) poco incline alle pubbliche relazioni ma che, quando quando si presenta davanti ai microfoni, è chiaro, diretto e sincero come pochi.

Aziendalista insomma, non c'è occasione comunque nella quale non sottolinei le ambizioni della società e la bontà di quanto fatto fin qua, ma di certo non uno “yes man”. Al contrario. Chi frequenta quotidianamente il Viola Park assicura che fin dal primo giorno il mister abbia avuto un piglio bello deciso con la dirigenza, imponendo alcuni cambiamenti nell'organizzazione del centro sportivo e, soprattutto, facendo richieste molto precise sul mercato. E il fatto che siano arrivati giocatori come Kean e Colpani (Gudmundsson è un discorso a parte, perché non esiste allenatore che non l'avrebbe voluto) è sicuramente un fatto molto positivo. Significa che Palladino si sa imporre e che, al contrario di quanto successo (molto) spesso nel recente passato, la società lo ascolta.


Per questo non possiamo che augurarci che accada ancora e che, quindi, Daniele Pradè e i suoi uomini riescano a chiudere il mercato il prima possibile e, più che altro, che lo facciano mettendo a disposizione dell'allenatore quello che chiede. “Mancano tanti tasselli”, appunto, e chissà che il tecnico non abbia voluto sottolinearlo per chiarire immediatamente il suo pensiero a chi (e non stiamo parlando del direttore sportivo) in questi giorni stava iniziando a far passare il messaggio secondo il quale la Fiorentina non avrebbe più bisogno di particolari rinforzi. Servono eccome, invece, e ne servono diversi. Nell'ordine: un difensore centrale forte, due centrocampisti di livello di cui uno che abbia grande qualità, un jolly offensivo. Sono queste le richieste dell'allenatore e occhio perchè non sono da escludere sorprese (anche) in uscita. Non ci sarebbe da stupirsi insomma, se Palladino avesse “bocciato” qualcuno dei suoi chiedendo, quindi, che venga sostituito.

Si vedrà. Di certo c'è che con questo allenatore sarà molto difficile veicolare verità che non siano quelle effettive. Soprattutto, sarà molto difficile nascondersi dietro di lui. E quanto successo in questi primi due mesi abbondanti della sua avventura in viola sta lì a dimostrarlo. Da quel famoso “se vogliamo alzare l'asticella mi aspetto giocatori di grande qualità” detto il giorno della sua presentazione ai “tanti tasselli che mancano” ricordati alla vigilia dell'esordio in Conference. Raffaele Palladino ha le idee molto chiare, ha ambizioni vere, e se vedrà qualcosa che possa tarpargli le ali difficilmente accetterà in silenzio. Meglio così. Perché dai confronti, dalle discussioni e dagli stimoli (reciproci, sia chiaro) se affrontati e vissuti nel modo corretto, non si può che uscire più forti.

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