L’accordo c’è, e già questa è una notizia tutt’altro che secondaria visti gli anni di liti e incomprensioni sullo stadio. Rocco Commisso si è detto disposto a mettere 50 milioni di euro sul restyling del Franchi, a patto — come già aveva anticipato nell’intervista al Corriere Fiorentino della settimana scorsa — di averne il controllo totale 7 giorni su 7 e ottenere una concessione lunga sul modello Juventus. È questa la novità più importante emersa dall’atteso faccia a faccia con la sindaca Sara Funaro al Viola Park. I soldi viola, uniti ai famosi 55 milioni definanziati dall’Europa ma che Palazzo Vecchio conta di recuperare, sarebbero decisivi per ottenere la cifra che manca a finire il progetto, coprire per intero l’impianto e regalare un nuovo stadio alla città. Una svolta resa possibile dal dialogo con la nuova sindaca.
Corriere Fiorentino
CorFio: Franchi, c’è l’intesa. Commisso investe 50 milioni, le condizioni
Canone e concessione del Franchi
—Nel faccia a faccia, Funaro ha spiegato che in base al lavoro dello studio Arup, i cantieri dovrebbero chiudersi nel 2029. La squadra, nel 2026, anno del centenario viola, potrà godere di una capienza oltre i 34 mila posti (10 mila in più degli attuali). Non basta però, perché sul tavolo c’è anche la concessione dello stadio stesso, che la Fiorentina vorrebbe più lunga possibile (49 anni è il massimo consentito dalle leggi) come fatto dalla Juventus a Torino. In quel caso, il Franchi, pur rimanendo di proprietà comunale, diventerebbe di fatto un asset della società viola, aumentando il valore patrimoniale del club. Sul canone della concessione e su chi dovrà accollarsi la gestione ordinaria e straordinaria dell’impianto - scrive il quotidiano - si discuterà più avanti. Così come sull’eventuale project financing che consentirebbe a un privato di investire su un progetto pubblico.
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