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L’orgoglio fiorentino prevale sulle ingenuità, gli errori arbitrali e i “fabbri” doriani

La Fiorentina regge il colpo dello svantaggio numerico e del ribaltone della Samp. Non arriva la vittoria ma alla fine i viola raggiungono il pareggio dando tutto in campo

Leonardo Vignozzi

Era la partita da giocare al massimo perchè l'avversario non era tra i più semplici. Era la partita da "dentro-fuori" per rimanere attaccati al famoso "treno europeo". Alla fine Fiorentina-Sampdoria si è conclusa con un pareggio che forse non aiuta nessuna delle due squadre ma almeno non distacca troppo i doriani dalla squadra di Pioli.

Fiorentina "croce e delizia" quest'oggi sul manto del Franchi. Un buon approccio con personalità nella prima mezz'ora di gara, anche da chi magari non te l'aspetti come Fernandes, autore di una buona prestazione di sostanza e fisicità fino al 38' quando però decide di andare in "stand-by" per una manciata di secondi e di farsi espellere, giustamente, per un'entrata in tackle senza senso su Ramirez a 60 metri dalla propria porta. Il primo tempo vede sicuramente tre protagonisti: Muriel, Ramirez e l'arbitro Di Bello (autore di una condotta arbitrale a dir poco rivedibile).

Il colombiano esalta il popolo viola al 34' con una giocata d'autore partendo dalla fascia sinistra in velocità. Salta due avversari e una volta in area di rigore appoggia di sinistro in rete. I compagni lo festeggiano, cosi come sugli spalti del Franchi l'entusiasmo è momentaneamente alle stelle per la giocata vincente dello stesso Muriel.

La Fiorentina gioca in modo ordinato e si nota dal possesso palla. La Sampdoria non riesce a trovare giocate vincenti e in fase difensiva sfoggia un carattere da grandi "mastri fabbri". Interventi continui da parte dei giocatori doriani, soprattutto nella prima frazione di gara, pericolosi e rischiosi ma lasciati troppo spesso correre dall'arbitro. L'esempio massimo è Gaston Ramirez: ammonito per un brutto fallo al 22', si permette di mandare platealmente e ripetutamente a quel paese l'arbitro Di Bello. Passano una manciata di minuti e l'uruguagio commette l'ennesimo brutto fallo, stavolta sulla caviglia di Biraghi. A cose normali sarebbe doppia ammonizione ed espulsione ma per il fischietto è tutto nella norma e si continua a giocare. Un'espulsione netta non sanzionata che andrà, pochi minuti più tardi, ad influire totalmente sulla gara.

Al 38' l'ingenuità di Fernandes taglia le gambe e momentaneamente anche lo spirito della Fiorentina: c'è da giocare più di un tempo in dieci. Nel finale di primo tempo Veretout blocca Ramirez al limite dell'area in modo regolare, intervenendo di corpo senza allargare il braccio. Per Di Bello però è un'intervento da punire, a differenza degli episodi precedenti ben più gravi con protagonisti, il più delle volte, i "fabbri" di Giampaolo. Un regalo enorme di cui Ramirez e la Sampdoria ne approfittano subito: punizione battuta dallo stesso numero 11 doriano e palla nel sette che rimbalza sul primo palo. E' 1-1 con la Sampdoria con l'uomo in più o forse anche qualcosa in più fino a quel momento.

Nella ripresa è dura perchè la Fiorentina sa di dover provare a tenere il risultato nonostante lo svantaggio numerico in campo. La squadra di Pioli nonostante tutto ci riesce giocando con personalità e coprendo bene gli spazi. E non è finita qui, perchè al 70' Muriel decide di replicare con una ripartenza a campo aperto che spacca totalmente la linea difensiva della Sampdoria.Tiro di destro e gol del 2-1 da cineteca! Fin qui tutto molto bello ma pochi minuti dopo Pioli è costretto a togliere dal campo il colombiano, in quanto stremato e ancora non in grado di reggere i novanta minuti.

Da questo momento, complice anche la stanchezza, la Fiorentina viene schiacciata dall'offensiva della Sampdoria che non ci sta e vuol riprendersi almeno il pareggio. Poco dopo arriva infatti un'altra ingenuità pesante nelle fila viola che condanna la squadra. Rigore per la Sampdoria per un fallo di mano di Vitor Hugo e Quagliarella pareggia. Passano nemmeno tre minuti e il bomber doriano si supera con una grande azione personale mettendo il pallone in rete. E' 2-3  e nonostante l'uomo in meno sembra davvero una beffa per la Fiorentina. La squadra però non si arrende e nonostante la gara provante a livello fisico, rimane lucida mentalmente fino alla fine. E' geniale il taglio di Chiesa sull'ultima punizione per la Fiorentina: manca un minuto e Veretout invece di crossare per i compagni serve Federico con un rasoterra preciso, anch'esso geniale come il taglio del compagno. Chiesa capisce di non poter tirare in porta e crossa in modo morbido sul secondo palo dove spunta il capitano Pezzella che, al volo, infila la palla in rete e pareggia i conti. Bella anche l'esultanza verso la curva mostrando la fascia in onore del compianto capitano Astori.

Mancano pochi secondi alla fine ma c'è ancora spazio per il gioco duro dei giocatori doriani. Murru stende dal dietro Mirallas e scatta la rissa in campo. Un episodio scaturito dal nervosismo dei giocatori viola accumulato nel corso di tutta la gara e frutto della condotta degli avversari e dell'operato dell'arbitro Di Bello. Bruttissimo e totalmente inutile anche il calcetto di Tonelli ai danni di Chiesa nel cerchio di centrocampo mentre la Samp ripartiva con il calcio d'inizio e Di Bello sanciva il termine della gara. A quale scopo....?

L'avversario era di livello ma alla fine di livello si è dimostrato soltanto Fabio Quagliarella, che a 35 anni regala ai propri tifosi una prestazione e una doppietta da grande bomber. Per il resto tanto agonismo e alcuni falli, sanzionati o meno dall'insufficiente Di Bello, che potevano essere benissimo evitati.

Non è arrivata la vittoria quest'oggi come tanti sognavano ma la Fiorentina ha risposto presente con una delle migliori prestazioni stagionali. Una gara di cuore e personalità soprattutto dopo l'espulsione di Fernandes, nonostante qualche sbavatura come la brutta entrata dello svizzero e il "regalo" di Hugo con il tocco di mano ed alcune scelte nelle sostituzioni da parte del tecnico viola. Una gara di attributi e orgoglio che alla fine ha portato a far esultare la squadra ed il popolo fiorentino come se fosse arrivata una vittoria e che certamente darà grande morale a questa squadra per il proseguo del campionato.

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