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Top & Flop, la storia degli acquisti invernali viola: dal colpo Rossi alla sòla Felipe

Stefano Fantoni

FELIPE DALBELO - Nel gennaio 2009 viene acquistato dall'Udinese in prestito oneroso di 3 milioni con diritto di riscatto fissato a 9. Arriva nel pieno della carriera e pronto al salto di qualità, che però non arriva mai. Con Prandelli gioca tanto nei primi sei mesi, poi piano piano finisce nel dimenticatoio e in prestito al Cesena, anche a causa di prestazioni non eccelse. Svenduto al Parma a parametro zero.

AMAURI - Arriva in viola dalla Juventus, dove era in esubero, per 500mila euro con contratto di sei mesi. Gioca tredici partite sbagliando numerosi gol e non aiutando l'attacco gigliato come sperato. Un solo centro, decisivo, nella vittoria a San Siro contro il Milan. A fine stagione resta svincolato.

YOHAN BENALOUANE - Storia di un anno fa. La Fiorentina perde Lisandro Lopez e cerca disperatamente un difensore. Alla fine arriva il franco-tunisino in prestito dal Leicester. Dovrebbe essere una pedina utile nelle rotazioni di Sousa, in realtà si vede solo in infermeria. Zero presenze e zero convocazioni, in estate l'addio con tanto di strascico legale.

RUBEN OLIVERA - Un onesto mediano a cui viene affidata la maglia numero 10. Il Pollo arriva in viola dal Lecce per poco meno di due milioni di euro, ma il suo contributo è pressoché nullo, con quattordici presenze in diciotto mesi, zero gol e tanti interventi duri (Diamanti e Pjanic ne sanno qualcosa...).

 

MARIO BOLATTI - Arriva in Italia dall'Huracan via Porto per poco meno di 4 milioni di euro. Dovrebbe essere il rinforzo ideale per il centrocampo di Prandelli, ma si mette in mostra per una lentezza di gioco esasperante. Gioca una ventina di partite, perlopiù da vice Montolivo, poi viene ceduto dopo esattamente un anno ai brasiliani dell'Internacional di Porto Alegre.

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