E' passato oltre un mese, e il tormentone è sempre in corso. Era il 13 dicembre 2016 quando Andrea Della Valle svelava che nel contratto di Kalinic c'era una clausola da 50 milioni. Un annuncio improvviso, a sorpresa, che una settimana più tardi è diventato più chiaro, quando l'interesse del Tianjin Quanjian è diventato di dominio pubblico. Insomma, si è capito a chi era rivolto il messaggio della Fiorentina. Un modo per specificare quale fosse il prezzo del cartellino del centravanti croato, ma anche un'arma a doppio taglio perchè adesso cedere Kalinic ad una cifra inferiore non sarebbe una gran figura.
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Il lungo teatrino dell’addio tra Kalinic e la Fiorentina
Il tormentone Kalinic va avanti da oltre un mese e il rischio è che tutto si risolva negli ultimissimi giorni di mercato
Anche per questo, forse, da qualche giorno sta andando in scena il più classico "teatrino" da calciomercato. Lui che sembra rifiutare, la Fiorentina che non vuol saperne di trattare la clausola. Poi col passare dei giorni le posizioni si ammorbidiscono.
Dalla società si lascia intendere che la volontà del giocatore è quella di accettare le offerte faraoniche di stipendio, mentre dall'entourage di Nikola filtra il messaggio che sia soprattutto la Fiorentina ad essere ingolosita dalla plusvalenza monstre. Se la verità stia nel mezzo (o altrove) conta obiettivamente poco, fatto sta che a 12 giorni dalla fine del mercato la questione resta aperta e non permette ai tifosi di godersi neppure una gioia, come quella arrivata con la Juve. Se cessione deve essere, è auspicabile che sia definita il prima possibile, almeno poi si potrà guardare oltre.
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