"Siamo giovani, dateci il tempo di sbagliare". Vincenzo Montella lo ha detto anche ieri, seppur in un'analisi onesta in cui ha riconosciuto che la prestazione col Cagliari è stata inaccettabile. Ma il concetto risuona come un ritornello da inizio anno e, numeri alla mano, è difficilmente contestabile. La Fiorentina ha un'età media abbastanza bassa e questo talvolta si può pagare. Andando un po' più a fondo si scopre però che non è tutto qui, anzi. Perchè l'umiliazione di Cagliari non è certo imputabile a Vlahovic, Dragowski, Castrovilli o Sottil. Semmai piuttosto ai giocatori di maggior esperienza (anagrafica o di carriera) che hanno steccato clamorosamente. E se per Pezzella e Caceres è stato un caso, diverso è il discorso su Federico Chiesa e Milan Badelj da cui ci si aspetterebbe molto di più. Da inizio stagione il numero 25 viola ha alternato qualche buona prestazione ad altre molto deludenti, mentre del croato si ricorda una, sola, grande partita contro il Milan e poi una serie di performance più o meno insufficienti. Chiesa e Badelj sono stati due delle grandi scommesse dell'estate viola: il primo è stato trattenuto quasi controvoglia -rinunciando a molti soldi - mentre il secondo è stato ripreso ad un anno dall'addio a Firenze e dopo una stagione deludente alla Lazio. Due scelte che, ad oggi, non hanno dato l'esito sperato. VERSO IL VERONA: UNA BUONA NOTIZIA (E DUE BRUTTE)
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Il rendimento di Badelj e, in parte, di Chiesa fin qui è deludente. Ieri male anche Pezzella e Caceres
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