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Firenze o area metropolitana? Sullo stadio è già guerra fredda tra Commisso e Nardella

Commisso apre all'area metropolitana, Nardella vuole fare lo stadio alla Mercafir. Il presidente è deluso. "Uccidere" il suo entusiasmo sarebbe la sconfitta più grave e dolorosa

Stefano Niccoli

Firenze o area metropolitana? La domanda assume contorni shakesperiani. Dove nascerà, se nascerà, il nuovo stadio della Fiorentina? Il dibattito è caldo, caldissimo non fosse altro perché della nuova "casa" della squadra viola se ne parla da anni. Dieci, per esempio, ne sono passati da quando l'allora sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, presentò un piano di fattibilità per la cittadella da realizzare all'Osmannoro.

Il "centro del mondo", adesso, è Campi Bisenzio, dove lo stadio sorgerebbe – il condizionale è più che d'obbligo – in viale Salvador Allende, vicino al parco di Villa Montalvo. Questa soluzione prende ancora più forza dopo le parole di Rocco Commisso: "Se non ci sono terreni a Firenze, penso abbia senso considerare anche l'area metropolitana". Se non è un assist al Comune governato dal sindaco Emiliano Fossi, poco ci manca. Il collega, nonché compagno nel Pd, Dario Nardella, però, non la penso affatto così. Il primo cittadino fiorentino vuole che lo stadio sia realizzato alla Mercafir. Quindi: o Firenze o... Firenze. Zero alternative.

La sensazione è che sia appena iniziata una sorta di "guerra fredda" tra Commisso e Nardella. Non appena tornerà in Italia, il presidente – ne siamo certi – farà chiarezza su questo tema scottante e sul centro sportivo a Bagno a Ripoli. Nel frattempo sullo stadio la novella dello stento continua. Si fatica a vedere la luce in fondo al tunnel. Il tycoon italo-americano, raccontano dagli Stati Uniti, è deluso. "Uccidere" l'entusiasmo del patron sarebbe la sconfitta più grave e dolorosa.

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