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Fiorentina, 220 motivi per vincere stasera

O magari solo cinque, ma molto validi

Federico Targetti

In effetti, snocciolare 220 motivi - tanti quanti sono i giorni senza vittoria - per guadagnare i primi tre punti in campionato della gestione Montella sarebbe stato difficile, pur non mancando gli spunti. Proviamo ad analizzare la situazione, e a capire perché questa sera può e deve essere veramente l'occasione giusta per rompere questa fastidiosa impasse:

1 – MORALE

Se vincere aiuta a vincere, la Fiorentina è la dimostrazione lampante che è vero anche il contrario. La spirale negativa in cui si è cacciata la banda-Montella ha prodotto alcune rimonte sconcertanti, dalla Juventus ad aprile fino all'Atalanta tre giorni fa. Ottenere finalmente il bottino pieno può rappresentare il propellente necessario per invertire l'inerzia e veleggiare con più tranquillità verso gennaio, quando potremo cominciare a tirare le prime somme.

2 – CLASSIFICA

Come viene ripetuto ormai da più di un mese, il calendario non è stato clemente con la Viola. Le prime tre squadre dello scorso campionato affrontate nelle prime quattro giornate sono un alibi coriaceo, ma il dato di fatto è che la Fiorentina è ultima con due punti su dodici disponibili. Indipendentemente dal livello degli avversari, guardare questa classifica non fa bene, per cui è imperativo battere la Sampdoria al fine di relegarla lì dove ora è impantanata la Fiorentina.

3 – CREDIBILITA'

Ventottomila. Il numero di abbonamenti sottoscritti supera le ventottomila unità, che si traduce in ventottomila persone (almeno) che ogni due settimane circa vanno allo stadio e sostengono la squadra con passione; i tifosi meritano di poter gioire, magari non sempre, non si chiede questo. Non ancora. Ma almeno si chiede di non dover aspettare da dicembre a settembre...

4 – AVVERSARIO

Il momento giusto poteva essere anche la trasferta col Genoa, ma la squadra di Andreazzoli è apparsa già ben organizzata e soprattutto non ha dovuto operare colpi importanti nella parte finale del calciomercato. A poco meno di un mese di distanza, Montella ha a disposizione una rosa quasi al completo, e può sfidare la Sampdoria, che non se la passa benissimo: la prima vittoria blucerchiata è arrivata soltanto domenica contro un brutto Torino, dopo tanti gol incassati, un cambio di modulo obbligato dalle non-prestazioni degli attaccanti e qualche incomprensione di troppo. Insomma, questa è la prima volta che la Fiorentina, in questo campionato, affronta una squadra in difficoltà, con un Quagliarella non al top della condizione (LEGGI) e probabilmente in panchina. Va da sé che bisogna approfittarne.

5 – FINALMENTE INSIEME

Resistono piccole possibilità di vedere un 4-3-3. Che al centro dell'attacco ci sia Vlahovic o che ci sia Boateng, cambia molto a livello di tattica, ma poco a livello di concetto: il lavoro della società sarebbe totalmente visibile in campo. Se non dall'inizio, almeno a gara in corso. Chiesa trattenuto, Ribery e Boateng approdati a Firenze, Vlahovic promosso e investito di grande fiducia. In ogni caso, un tridente entusiasmante, reso necessario dalla voglia di tenere finalmente in mano le redini della partita, per condurla in un porto da troppo tempo disabitato: quello della vittoria.

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