Era da poco arrivato in Italia Rocco Commisso quando, sul fronte Var, suggerì un passo in avanti. Parlava del challenge, ovvero la chiamata degli allenatori o in generale della squadra per far intervenire la tecnologia Var (LEGGI QUI). La FIGC ha raccolto la richiesta, oggi con una nota ha informato di voler anticipare la questione e di aver comunicato con il mondo arbitrale (LEGGI QUI). La decisione arriva in un momento di profonda crisi della classe arbitrale per vari motivi, fra questo la riduzione e la discrezionalità nell'utilizzo della tecnologia.
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Commisso dixit: “Var, servirebbe il challenge”. Adesso la FIGC apre: una battaglia vinta
E' stato proprio Commisso a propiziare la novità introdotta oggi dalla FIGC nel dialogo con gli arbitri
Dopo la sconfitta contro la Juventus, il patron viola espresse tutto il suo rammarico per una direzione di gara insufficiente ed un uso inadeguato della Var. Il giorno dopo a Firenze, presso il centro tecnico di Coverciano, si svolgeva il prestigioso evento della panchina d'oro. Commisso si recò lì per incontrare il presidente federale Gravina e affrontare insieme la questione. Il numero uno della FIGC gli chiese di mantenere sempre toni adeguati rassicurandolo che da par suo sarebbe intervenuto. Negli ultimi giorni altre società hanno alzato la voce, esponendo le proprie perplessità. E i casi non mancano: la simulazione di Milik contro il Parma ha spinto il Ds del Napoli Giuntoli a chiedere pubblicamente perchè gli arbitri non vadano al Var. E poi ancora, la caduta di Cornelius dei ducali contro la Lazio e Paulo Fonseca, allenatore della Roma, che ha lamentato un metro di giudizio non uguale per tutti (CLICCA QUI). Insomma, i toni alti di Commisso per primo e poi di altri esponenti del calcio italiano hanno fatto uscire allo scoperto la federazione che ha informato anche la FIFA. E adesso il Var può compiere un altro decisivo passo in avanti.
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