A rendere ancora più fragile il castello di carta costruito da Pioli è stata la fase difensiva, storicamente tallone d’Achille. L’Al-Nassr ha subito 38 gol in 34 giornate, troppi per una squadra che ambiva al titolo. Numeri che si inseriscono in una costante del tecnico: se si esclude la stagione dello Scudetto con il Milan (2021/22, 31 gol subiti), le sue squadre raramente hanno mostrato compattezza difensiva. Nelle altre stagioni rossonere, si è passati dai 41 ai 49 gol incassati. Numeri troppo distanti dalle grandi d’Europa e d’Italia: basti pensare ai 22 gol subiti dall’Inter nel 2023/24, ai 28 del Napoli campione nel 2022/23, e ai 27 degli stessi azzurri nell’ultima stagione con Conte.
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Insomma, la storia insegna che per vincere servono solidità e rigore difensivo. E, almeno fino a oggi, le squadre di Pioli ne hanno sempre avuto meno delle dirette concorrenti, pur con rose di livello simile o superiore.
Eppure ragionandoci, la valorizzazione dei nove non è mai stata eccelsa (ad eccezione di Giroud) e la fase difensiva neanche: come ha fatto il tecnico a raggiungere comunque buoni risultati? Pioli si è spesso evidenziato per la sua capacità di gestione del gruppo e delle risorse umane a disposizione. Ha comunque preso un Milan devastato dalla gestione Giampaolo e portato sul tetto d'Italia prima e ad un passo da una finale di Champions poi. La squadra che vince il titolo, infatti, non è certamente la squadra favorita, ma Pioli ha saputo creare, col gruppo, un rapporto che ha permesso di andare oltre ogni deficit tecnico. Pioli si è sempre dimostrato un tecnico equilibrato, capace di ottenere il massimo dalla compattezza e dal lavoro quotidiano. Camaleontico e mai troppo invasivo, ma quando nelle sue squadre il gruppo è ben solido, questo si nota eccome.
Recentemente, a Cronache di Spogliatoio, Sandro Tonali ha raccontato così il Pioli vissuto al Milan: "Se succedeva qualcosa o c'era un muso lungo, il mister risolveva tutto immediatamente. Pioli era bravo a gestire e far divertire tutti. Esempio? Il Rebic di turno era felice: con la Juventus è entrato e ha segnato perché era spensierato. Anche dopo le sconfitte per 5-2 contro il Sassuolo o per 4-0 contro la Lazio. Pioli, non so come, è stato bravo a coccolare tutti i calciatori senza far rompere il gruppo. Ti chiedeva molto in campo, ma allo stesso tempo ti domandava se avessi problemi o se a casa andasse tutto bene. Era un padre. Al mio gol contro la Lazio, si è strappato esultando. Un po' sarà stato per la foga del momento, un po' per l'età".
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