“Vi vedo così affannati a cercar di sapere chi sono gli altri e come sono le cose, quasi che gli altri e le cose per se stessi fossero così o così", scrisse Luigi Pirandello in "Così è (se vi pare)". Sì, un po' tutta Firenze, partendo da Stefano Pioli e passando dai tifosi, si sta affannando a capire chi sia Albert Gudmundsson. Sono ormai quasi due anni che in casa Fiorentina ci si chiede chi sia davvero l'islandese. Quel giocatore di qualità, capace di trascinare una squadra intera con 16 gol e 5 assist, o quel numero 10 che alterna grandi prestazioni a periodi condizionati dagli infortuni, con un ruolo ancora non definito?

Quando il vero Gud?
E se Albert Gudmundsson fosse questo giocatore qui?
Non è facile trovare una risposta a questo quesito. La Fiorentina ha fatto di tutto per riscattarlo dal Genoa, mettendo sul piatto prima 6 milioni di euro e aggiungendone poi 13 l'anno successivo. Non una cifra trascurabile per le casse di Rocco Commisso, che ha sempre considerato l'islandese al centro del progetto della sua squadra.
Prima con Palladino, nonostante lo scarso feeling tra i due, e soprattutto con l'arrivo di Stefano Pioli. L'ex Milan ha spinto in prima persona per il riscatto di Gudmundsson. I problemi dello scorso anno, però, sono rimasti. Con Palladino, spesso l'islandese veniva molto basso a cercare il pallone, lasciando scoperto l'attacco. Se all'inizio sembrava un problema di impostazione dovuto alla mentalità “difensivista” dell'ex tecnico viola, le prime uscite negative del 10 con Pioli hanno dimostrato che il problema sembra risiedere proprio nell'indole del giocatore.
Lo stesso Stefano Pioli ha sottolineato la difficoltà della Fiorentina a Pisa nel saltare l'uomo, soprattutto con i trequartisti. Albert Gudmundsson, infatti, raramente punta l'avversario e raramente prende l'iniziativa per creare superiorità numerica. Un atteggiamento quasi inspiegabile, viste soprattutto le qualità dell'islandese. Quindi è normale chiedersi: possibile che Albert Gudmundsson sia questo? Che l'esperienza al Genoa sia stata un'eccezione?
In Olanda, all'AZ Alkmaar, Albert Gudmundsson ha messo a segno 24 gol e 10 assist in 98 presenze dal 2018 al 2022. Al Genoa, poi, l'exploit, soprattutto in Serie A, con i numeri citati all'inizio. Poi il passaggio alla Fiorentina, con 8 gol e 3 assist. E tanti, troppi dubbi. “Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno”, e la Fiorentina vuole pensare a tutto tranne che Gudmundsson sia stato un acquisto sopravvalutato o, peggio, sbagliato.
Adesso toccherà a lui, partendo dalla gara contro il Sigma Olomouc, dimostrare a tutti che il vero Gudmundsson deve ancora mostrarsi. Un giocatore capace di tirar fuori la Fiorentina da questo periodo disastroso. Ci riuscirà? Ai posteri…
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