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I 4 motivi per cui Paolo Vanoli è ancora l’allenatore della Fiorentina
E se Fiorentina-Cremonese non fosse l'ultima spiaggia per Paolo Vanoli? Partiamo da questo punto interrogativo per provare a spiegare un altro dubbio che assilla la mente del tifo viola: com’è possibile che, visti i risultati, l’ex Torino sia ancora sulla panchina della Fiorentina?I fatti parlano chiaro: squadra ultima in classifica, allenatore che sta facendo peggio del predecessore e uno spogliatoio che non sembra riconoscere in lui la chiave per uscire dalla crisi. Secondo le regole non scritte del calcio moderno, l’esonero sarebbe la scelta più logica. Eppure, così non è: la dirigenza ha confermato la posizione di Vanoli, che potrebbe rimanere anche in caso di sconfitta con la Cremonese. Ma perché? I motivi sono molteplici.
IL PRIMO
L’imminente arrivo di Fabio Paraticia Firenze sta congelando ogni decisione societaria. Sarà lui a determinare il futuro sportivo della Fiorentina, e solo quando siederà alla scrivania del Viola Park si potrà decidere sul destino del gruppo viola. Pur considerando che Alessandro Ferrari manterrà il suo ruolo e continuerà a gestire i rapporti con il patron Rocco Commisso, Paratici avrà carta bianca nella gestione di ogni aspetto legato al campo e allo spogliatoio. Sarà dunque lui a stabilire se Paolo Vanoli resterà o meno l’allenatore della Fiorentina.
IL SECONDO
Può sembrare un paradosso, ma la dirigenza viola giudica positivo, e con margini di crescita, il lavoro svolto finora da Vanoli. All’interno del Viola Park cresce il clima di conferma per un tecnico che ha commesso errori (come il cambio tardivo di modulo o alcune scelte discutibili in campo), ma che non viene considerato il principale responsabile della stagione disastrosa. L’idea è che, con una rivoluzione significativa sul piano degli uomini — decisa ovviamente da Paratici — si possa costruire una Fiorentina capace di salvarsi, guidata dallo stesso Vanoli. Non a caso, il cambio di fascia da Ranieri a De Gea è stato deciso dallo stesso tecnico, a dimostrazione del peso decisionale che ancora possiede.
IL TERZO
Il terzo motivo riguarda l’aspetto economico. Ferrari e Goretti devono prestare attenzione ai conti del club, e Commisso non intende in alcun modo violare le regole ferree da lui stabilite sin dal suo arrivo a Firenze. L’esonero di Stefano Pioli, costato 3 milioni a stagione per 3 anni, pesa come un macigno sulle casse viola. I dirigenti avevano cercato in tutti i modi di evitarlo, proponendo dimissioni o una buonuscita contenuta. Un nuovo esonero limiterebbe ulteriormente le mosse sul mercato, risultando fatale per una Fiorentina che deve ricostruire in appena un mese.
IL QUARTO
L’ultimo motivo riguarda i possibili sostituti di Vanoli. Partendo da Stefano Pioli,che lasciò il Viola Park in maniera burrascosa con tifosi e società: se Paratici decidesse di esonerare Vanoli, l’ex Milan potrebbe essere ricontattato. I rapporti tra i due sono ottimi, e anche se un ritorno appare improbabile per lo scarso feeling con lo spogliatoio, Pioli potrebbe accettare una rescissione contrattuale per facilitare la scelta del nuovo tecnico. Successivamente, si partirebbe alla ricerca del profilo ideale per affidare la Fiorentina allo sbando. Molti nomi sono stati accostati, anche di alto livello come Motta e Sousa, ma resta difficile prevedere la strada che intraprenderà Paratici. Una cosa è certa: convincere profili di questo calibro ad accettare Firenze non sarà semplice, motivo per cui la società rifletterà attentamente prima di esonerare Vanoli, anche in caso di sconfitta contro la Cremonese.
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