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La Fiorentina corre ma non si avvicina alla salvezza: il paradosso tutto viola

VERONA, ITALY - APRIL 20: Dusan Vlahovic of ACF Fiorentina  celebrates after scoring their team's first goal from the penalty spot  during the Serie A match between Hellas Verona FC and ACF Fiorentina at Stadio Marcantonio Bentegodi on April 20, 2021 in Verona, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

I viola sono mortificati da una classifica che si accorcia nonostante i loro sforzi, ma sebbene la situazione sia illogica, ci sono buoni motivi per non mollare

Federico Targetti

E' come essere su un tapis roulant, magari anche a ritmi alti: corri, ti stanchi, il display segna pure un numero elevato di chilometri, ma alla fine la distanza effettiva percorsa è zero. Se vogliamo vederla proprio nera, per la Fiorentina è anche peggio, dato che il vantaggio sul terzultimo posto si è ridotto da 8 a 3 punti in pochi giorni. E questo nonostante siano arrivati risultati più che discreti nelle ultime due uscite. In settimana molto è stato scritto anche sugli aspetti positivi: il gruppo ritrovato, i risultati che fanno morale, le squadre invischiate che aumentano, i giocatori che ritrovano la loro versione migliore. Tutto giusto, ma rimane una situazione paradossale. E la parola non è scelta a caso.

Il filosofo greco Zenone di Elea, vissuto circa 2500 anni fa e tutto fuorché un esperto di pallone, ha teorizzato una situazione per certi versi paragonabile a quella in cui si trova la Fiorentina, con lo scopo di dimostrare come il movimento sia solo un'illusione. Ci avvaliamo della limpida descrizione di J.L. Borges per spiegarla brevemente a chi non la conoscesse:

"Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all'infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla".

Questo quadro è noto come il paradosso di Zenone, ed è evidente come, nel nostro caso, Achille sia la Fiorentina, che sta andando abbastanza veloce dopo i 4 punti raccolti la scorsa settimana, e la tartaruga sia la quota-salvezza, sempre più vicina ma, a causa del Cagliari, non ancora raggiunta.

C'è da preoccuparsi? Non proprio, o almeno non eccessivamente. Prima di tutto, perché tra la Fiorentina e il baratro ci sono ben quattro squadre - Benevento, Cagliari appunto, Torino e Spezia - che rischiano obiettivamente di più rispetto ai viola. E in secondo luogo, quello di Zenone è un paradosso, e come tale va contro ai principi della logica. Inoltre, il ben più noto Aristotele ha dimostrato che Achille raggiunge sempre la tartaruga, perché lo spazio è divisibile all'infinito solo potenzialmente, mai all'atto pratico. Nel concreto, la distanza che separa la Fiorentina dall'agognata salvezza può (e deve) essere percorsa.

Perché questo esercizio filosofico? Per ribadire come i ragazzi di Iachini non debbano prestare troppo l'occhio alla classifica, continuando a correre e a fare punti come hanno fatto negli ultimi giorni. Solo così romperanno il velo del paradossale e raggiungeranno il traguardo dopo un'angosciante ed inaspettata maratona.

 VERONA, ITALY - (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
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