De Gea; Quarta, Pongracic, Ranieri; Dodo, Amrabat, Richardson, Parisi; Colpani, Gudmundsson; Kean.
E ci giochiamo anche la formazione B, che qui non vuol dire beta ma vuol dire alternative: Terracciano; Comuzzo, Baroncelli, Biraghi (da gennaio Valentini); Kayode, Barak/Bianco, Mandragora, Fortini; Ikoné, Sottil; Beltran/Kouamé. Non contiamo Nico Gonzalez finché non sarà chiaro (chiaro e scuro?) il suo futuro, sottolineiamo come forse manchi un vice Pongracic, a meno che non si voglia far scalare Quarta in mezzo ed inserire uno fra Kayode e Comuzzo da braccetto a destra.
E' il meglio che c'è
—Un'altra questione: in molti si sono chiesti se ci fosse vita oltre Gudmundsson. Sì, sicuramente sì, ma a quel prezzo uno forte come Albert e già abituato alla Serie A non esiste. La situazione processuale e il rischio che ne deriva hanno abbassato la valutazione che altrimenti (ricordate gennaio?) sarebbe stata molto più alta, la formula del prestito con obbligo condizionato riduce il potenziale danno che deriverebbe da una condanna in autunno inoltrato. E poi, dato che il processo è in corso (a marzo era stato archiviato, poi un ricorso ha rimesso tutto in ballo), Gudmundsson non andrà nemmeno in Nazionale nella sosta di settembre, potendo lavorare per recuperare questi giorni di limbo a Genova, con i postumi di un infortunio ormai in via di smaltimento.
Infine, ci fa piacere tornare a un mese fa, 17 luglio, quando chiudevamo un articolo di commento alla cessione di Milenkovic con queste parole: "Saremo pronti a far suonare le fanfare della critica, ma solo se il 31 agosto non saremo soddisfatti. [...] Aspettiamo allora di avere veramente qualcosa in mano su cui misurare l'ambizione della Fiorentina. Tutto il resto è estremamente parziale". A due settimane dalla chiusura dei battenti del mercato, ancora non ci esponiamo, ma possiamo dire di essere felici di non esserci, consapevolmente, esposti allora.
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