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Da Gud a Colpani, la Fiorentina può ancora crescere. Ecco perché ha tutto per restare in alto

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In alto per restarci, quasi una parola d’ordine per la Fiorentina. È davvero possibile?
Enzo Bucchioni Editorialista 

In alto per restarci, quasi una parola d’ordine per la Fiorentina. Venticinque punti dopo dodici giornate sono una media che impressiona e fa pensare a traguardi straordinari, Champions League compresa. È davvero possibile? Ce la può fare la Viola? Attorno a questi interrogativi il dibattito è aperto. A noi non resta altro da fare che dare risposte tecniche, fare valutazioni e analisi e le faremo qualche riga più avanti. Intanto vi anticipo la sintesi di quello che vien fuori: la Fiorentina ha tutto per durare e perfino migliorare il suo rendimento. Uso il burocratese: ci sono ampi margini di miglioramento come squadra e come singoli.

Il gioco di squadra può crescere e parlo dell’intesa fra i reparti, delle conoscenze tattiche, della fluidità del gioco, della capacità di attaccare e di difendere assieme. Perché lo dico? Per una considerazione abbastanza banale, ma molto pratica: sono appena sette partite e mezza che la Fiorentina gioca con il 4-2-3-1 che ha cambiato la storia di questo campionato. Era settembre quando è arrivata la Lazio, la quinta giornata. E allora se questa squadra gioca e lavora su questo modulo da così poco, è fuori di dubbio che con l’aumentare del tempo e del numero delle partite giocate, quindi dell’intesa, ci potrà essere una crescita a livello di prestazione collettiva.


E questo, ovviamente, è strettamente legato anche alla crescita individuale dei giocatori e qui la situazione è ancora più florida e fluida. Tutta da scoprire. Davvero il potenziale della intera rosa di questa Fiorentina non s’è ancora visto, ma solo intravisto. Cominciamo da Gudmundsson. Era il giocatore più atteso, quello che avrebbe dovuto fare la differenza e in pratica non ha mai giocato, i tre gol possiamo anche derubricarli a episodi. Ma chi conosce Gud sa benissimo il grande lavoro che fa, quello che può dare in termini di gol, di assist e di gioco collettivo. Ma non solo Gud.

Passo a Colpani, quello vero, quello di Monza non s’è ancora presentato. E’ cresciuto, sta facendo bene la catena con Dodò, ma i suoi guizzi, la capacità di saltare l’uomo e inquadrare la porta e fare gol sono un qualcosa che stiamo aspettando. E Beltran non può fare ancora meglio? Certo che sì. Ha trovato la posizione giusta, sta legando il gioco, lavora molto, ma la sua condizione atletica non è al massimo. Può diventare ancora più rapido, ancora più incisivo.

Passo al quarto giocatore che può dare molto di più: Adli. Nel Milan giocava poco, è arrivato con qualche problemino fisico, credo sia al settanta per cento delle condizione. Belle gare le ha fatte, ma quando sarà fisicamente al meglio potrà trovare continuità e soprattutto quella gamba che oggi non ha ancora nei novanta minuti. Adli in forma è un giocatore capace di fare la differenza per qualità tecniche e intelligenza tattica. Ma può dare di più anche uno come Gosens, riadattato a esterno basso. Il suo contributo nello sviluppo della manovra può sicuramente crescere.

Pure Cataldi è un altro che stimo molto e dal quale mi aspetto di più. S’è appena inserito in un ambiente nuovo, con il tempo diventerà padrone del centrocampo come fino ad oggi non è ancora stato, con maggiore personalità, anche se ha già fatto bene. Aggiungo alla lista pure De Gea. Dopo un anno di stop ha fatto già vedere cosa significhi essere un campione, ma riprendendo a pieno regime, mettendo partite dopo partite, potrà accrescere la reattività e l’intesa con i compagni di difesa.

Siamo già a sette titolari che possono fare ancora meglio e con la loro crescita, è quasi matematico ipotizzarlo, potrà aumentare il rendimento, potranno essere ancora più incisivi anche elementi che hanno fatto benissimo come Kean, Bove o Dodò, ma anche Comuzzo e Ranieri, più giocano assieme più diventano reparto vero. Non parlo di Kean, non oso chiedergli di più individualmente, ma razionalmente penso che la crescita attesa di tanti compagni possa far bene anche a lui, possa agevolare il suo gioco e i suoi movimenti.

E poi ci sono quelli che aspettiamo da sempre tipo Sottil. Se ha davvero svoltato come ha detto Palladino, può diventare una grande risorsa. Nella lista ci metto Parisi, ma pure Kayode che dovrà ritrovare minutaggio. E un giovane come Richardson che ha tutto per diventare centrocampista vero. Se poi si aggiungesse alla lista anche Ikonè… ma qui sono in attesa. Voglio allargarmi a Pongracic. Lo aspettiamo, potrà diventare una grande risorsa difensiva? Non lo so, ma anche lui, ovviamente, potrà fare solo meglio del niente di oggi.

Crescerà anche l’allenatore perché il talento c’è, ma l’esperienza è poca. Ma ha la duttilità e l’umiltà giuste per capire in fretta, anche gli errori, e correggerli. E’ maturato da inizio stagione, anche nella gestione del gruppo, ma può fare ancora meglio.

Questa è la fotografia attuale della Fiorentina, nessuna enfasi, è la cronaca ci racconta di quanto possa migliorare. E’ sorprendentemente nell’alta classifica, ma non per caso. Non è un fenomeno passeggero (ne abbiamo visti tanti) perché la classifica non è arrivata per caso, per situazioni favorevoli, ma per una squadra ben costruita, che ha qualità e soluzioni in tutti i reparti.

Potrà crescere ancora di più se a gennaio arriverà un attaccante con le caratteristiche tecniche di Kean. Un altro Kean non c’è, ma serve qualcuno che possa dargli il cambio, farlo rifiatare, senza cambiare il modo di giocare della squadra. Lo stanno cercando. Concludendo? Ottimismo e fiducia: la Fiorentina è fatta per durare.

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