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Le verità di Pradè, il d.s. fa pretattica ma il mercato resta vivo. Il punto sulla conferenza

GERMOGLI PH 4 FEBBRAIO 2020 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI

Le perplessità maggiori nascono dal filo conduttore che ha caratterizzato quasi tutto il botta e risposta con i giornalisti. Forse solo una mezza verità...

Alessio Crociani

Una buona dose di pretattica, tra conferme che profumano di ufficialità e la consapevolezza che il mercato, soprattutto quando i tempi d'azione sono ristretti, può rimescolare le carte in tavola da un momento all'altro. Si può riassumere così, in estrema sintesi, la conferenza di inizio stagione di Daniele Pradè, presentatosi oggi davanti ai microfoni per mettere qualche puntino sulle "i" (ma forse non proprio tutte...). Le perplessità maggiori nascono dal filo conduttore che ha caratterizzato quasi tutti i 38 minuti di botta e risposta con la stampa: "La squadra è completa, sono contento così". Una presa di posizione, quella sul mercato in entrata, che non lascerebbe spazio a interpretazioni se non fosse che sull'altro piatto della bilancia pesano i tanti "ma" proferiti dal d.s. viola (come il passaggio sulle "occasioni" o quello sulla voglia di migliorarsi e la mancanza di un vice-Biraghi), 25 giorni di mercato e soprattutto le necessità oggettive di una squadra che nell'ultima stagione ha faticato tremendamente sia in fase di costruzione che sotto porta. Insomma, c'è da fidarsi ma fino ad un certo punto.

Passiamo alle certezze. Confermata l'assenza di proposte concrete per Federico Chiesa. Del rinnovo se ne parlerà eventualmente a fine mercato, ma se dovesse arrivare un'offerta che soddisfi sia il giocatore che la Fiorentina sarà addio. Saranno settimane decisive anche per il futuro di altri tre giocatori viola con il contratto in scadenza nel 2022: Milenkovic (la situazione apparentemente più difficile, per stessa ammissione di Pradè), Pezzella e Biraghi. Il capitano è un punto fisso dal quale la Fiorentina vuole ripartire, mentre il ritorno a Firenze dell'esterno sinistro, fortemente voluto da Iachini, ad oggi somiglia più ad un punto di arrivo piuttosto che una tappa intermedia. A proposito di ritorni: per quello da Libro Cuore di Borja Valero è solo questione di tempo ("24/48 ore"). Più o meno lo stesso che separa Benassi dalla nuova avventura professionale, a Verona. In uscita anche Agudelo, che tornerà al Genoa solo temporaneamente prima di approdare allo Spezia, mentre si cerca una sistemazione per Boateng, definito da Pradè "l'unico giocatore viola fuori al 100% dal progetto".

Infine le smentite: se quelle su Thiago Silva, De Rossi e Macia (che vi avevamo preannunciato prima della conferenza stampa: LEGGI) sorprendono fino ad un certo punto, resta qualche dubbio in più su Torreira. Vero che gli addii di Agudelo e Benassi ed il contemporaneo arrivo di Borja Valero lasciano piuttosto folto il parco centrocampisti viola, ma un giocatore con le caratteristiche dell'uruguaiano farebbe un gran comodo a questa Fiorentina. Pradè, anche in questo caso, ha specificato che oltre a Pulgar anche Amrabat e Duncan possono giocare nel ruolo di play davanti alla difesa. Ma sarà sufficiente?

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