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Paulo Sousa e il doping: quell’ombra perenne e mai dissolta sulla “sua” Juventus

Fra i giocatori presenti nelle rose della Juventus di quel periodo c'era anche l'attuale tecnico viola che, comunque, non venne mai chiamato in causa durante la fase processuale

Roberto Vinciguerra

Nel dicembre 2005, dopo diversi anni di inchieste e processi, i giudici della Corte di Appello di Torino al termine del procedimento penale per la somministrazione di farmaci dopanti ai giocatori bianconeri (del periodo 1994-1998), assolsero il medico sociale Riccardo Agricola e l'amministratore delegato Antonio Giraudo. I giudici ritennero che non si potesse applicare la legge 401 del 1989 (la frode sportiva) per l'uso di farmaci in quanto il fatto non era previsto dalla legge come reato.  Nel 2007 la Cassazione, pur riconoscendo condivisibile il ricorso contro il verdetto emesso in secondo grado, chiuse definitivamente la vicenda in quanto era scattata la prescrizione. In pratica venne ammesso l'uso di farmaci sui giocatori della Juventus, ma non venne preso alcun provvedimento in quanto, all'epoca, il fatto non costituiva reato.

Fra i giocatori presenti nelle rose della Juventus di quel periodo ricordiamo che c'era anche l'attuale tecnico viola Paulo Sousa che, comunque, non venne mai chiamato in causa durante la fase processuale.