Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

altre news

Con Iachini è giochisti vs risultatisti in salsa viola. I numeri, la necessità e Capello

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Il risultato ed il consolidamento del gruppo sono le uniche cose che contano in questo momento. Poi, a salvezza acquisita, si potrà ragionare di pallonate e bel gioco

Alessio Crociani

Per qualcuno è un imprinting al quale non si può rinunciare, per altri una questione filosofica di poca importanza. "Altro che teoria e libri... il calcio è molto semplice, conta essere pratici", sosteneva (e sostiene) un tale di Livorno che ha vinto gli ultimi cinque scudetti di fila. Eppure c'è chi non la pensa così, come quel tipo di Castello di Cisterna che negli ultimi 10 anni ha fatto vedere prima il meglio, poi il peggio della Fiorentina recente.  E come lui tanti altri esteti del calcio sparsi per il mondo. Alcuni belli da impazzire e vincenti, altri un po' meno. E' l'eterno confronto tra giochisti e risultatisti, riproposto anche in salsa viola dall'arrivo di Iachini sulla panchina della Fiorentina. Confronto più tra tifosi/giornalisti che tra allenatori, ma pur sempre un confronto.

A darci il gancio, con le dovute proporzioni, è la vittoria di ieri sera dell'Atletico Madrid sul Liverpool per 1-0, da molti criticata per l'atteggiamento sparagnino della formazione di Simeone. Tra questi 'molti' non c'è Fabio Capello, che nel post gara ha spiegato: "Il Cholo ha preparato la partita in maniera fantastica. I puristi diranno che questo non è il calcio, ma se hai davanti un avversario più forte devi interpretare così la partita. I giocatori dell’Atletico hanno fatto tutto in maniera perfetta e forse anche qualcosa di più". Per farla breve, nel calcio vale sempre la massima 'il fine giustifica i mezzi', a maggior ragione se le squadre che affronti sono più forti o meglio allestite della tua e se - come è successo a Iachini - erediti una situazione d'emergenza dovendo mettere il risultato (e quindi la salvezza della Fiorentina) avanti a tutto.

Iachini non allena certo la squadra di cui dispone Simeone, ma da fine 2019 ad oggi i suoi numeri parlano chiaro: 2 sconfitte, contro la prima e la quarta in classifica (più quella in coppa Italia contro l'Inter), 2 pareggi e 3 vittorie (più quella in coppa Italia contro l'Atalanta). Media punti in campionato: 1,57 a partita, con una proiezione finale di 60 punti. In questo momento, insieme al consolidamento del gruppo, è l'unica cosa che conta. E lo sarà fino a maggio, o almeno fino a quando arriverà la certezza di non correre sgradevoli rischi. Poi si potrà ragionare sulle pallonate, il bel gioco e più in generale sull'idea attorno alla quale costruire il futuro della Fiorentina. Nel frattempo, non dimentichiamoci da dove veniamo e soprattutto del motivo che ha spinto dirigenza e proprietà a puntare su un tecnico come Iachini. Con i suoi pregi ed i suoi difetti.