Tra sogni, illusioni e realtà

Come due anni fa, la Fiorentina è di nuovo prima in classifica. Manca un dettaglio fondamentale, però: nella parte destra della classifica. Undicesima posizione, dieci punti in otto giornate, raggiunta finalmente la doppia cifra grazie alla terza vittoria in campionato. Quattro punti di distacco dal settimo posto, l'ultimo buono per la zona Europa; cinque di vantaggio sulla zona retrocessione.

La Fiorentina veleggia nella terra di mezzo, quella dell'anonimato, quella di un campionato che rischia di trasformarsi nel diario delle illusioni, dei sogni infranti e delle paure. Vinci una partita e parli di Europa, perdi quella dopo e ti guardi indietro per timore di essere risucchiato sul fondo. Un ritornello che rischia di essere un tormentone poco piacevole nei prossimi mesi. Un ritornello che potrebbe essere interrotto con una serie di buoni risultati.

Il calendario sembra essere dalla parte di Pioli, che da qui a fine mese incrocerà Benevento, Torino e Crotone. Dalla parte del tecnico, però, dovrà esserci anche la squadra, che anche contro l'Udinese ha staccato la spina troppo presto, rischiando di compromettere una delle poche prestazioni fin qui più convincenti. Le rivoluzioni sono sempre seguite da transizioni più o meno dolorose, più o meno veloci, verso un altro stato, da capire se migliore o peggiore del precedente.

La giovane nuova Fiorentina dovrà crescere in fretta e cominciare a marciare con il ritmo giusto. Per non rimanere indietro sulla zona Europa, mutando l'obiettivo in miraggio irraggiungibile, e per non essere troppo vicini al fuoco di chi sa di dover lottare con le unghie e con i denti. Perché male che vada puoi mancare l'obiettivo e rinunciarvi, ma se ti avvicini troppo al fuoco rischi di bruciarti e di farti male.