Una domenica nera, nerissima. Peggio di così non poteva andare il secondo esordio di Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina. Il Benevento torna a casa con tre punti d’oro in ottica salvezza. E l’1-0 finale sarebbe potuto essere più ampio, se Dragowski non si fosse immolato in almeno due occasioni e se Lapadula non avesse sparato la palla in curva Ferrovia poco prima del triplice fischio.
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Toccato il fondo: squadra indifendibile
La squadra non aveva scusanti. E' chiaro come, fino adesso, sia stata sopravvalutata. Al momento l'obiettivo è la salvezza. Se poi la Fiorentina scalerà posizioni, tanto meglio, la applaudiremo
E’ sembrato di rivivere le sconfitte contro il Frosinone due stagioni fa (ko che costò la panchina a Stefano Pioli) e il Lecce il 30 novembre 2019. Toccato il fondo, almeno fino ad ora. Non me la sento di dare la colpa a Prandelli. Il tecnico è arrivato solo la scorsa settimana e non ha la bacchetta magica. Punto il dito contro i giocatori. Non avevano scusanti, nessun paracadute Iachini. Avrebbero dovuto semplicemente fare il loro lavoro: battere una squadra che suderà le fatidiche sette camicie per salvarsi, scesa, però, in campo con un’organizzazione impeccabile. D’altronde non toccava certo alla formazione campana costruire il gioco. Risultato: una partita inguardabile, una delle più brutte degli ultimi anni (e purtroppo ce ne sono state parecchie), durante la quale la Fiorentina ha calciato una sola volta in porta: con Vlahovic all’85’. Tutto questo, lo ribadiamo, contro il Benevento, una neopromossa, non una big della Serie A. Lo scenario diventa ancora più desolante se si considerano le pochissime occasioni da gol create anche contro il Parma, squadra che aveva lasciato totalmente la manovra ai gigliati.
I giocatori sono indifendibili perché qualcosa in più era lecito aspettarsi, quanto meno corsa, grinta e determinazione, specialmente dopo la rete subita. Hanno, invece, mandato di traverso il pranzo ai tifosi, desiderosi di vedere segnali di risveglio. Niente. E all’orizzonte ci sono il dentro-fuori in Coppa Italia contro l’Udinese e la sfida al Milan. E’ evidente come la squadra sia stata, fino adesso, sopravvalutata. E’ bene guardare in faccia la realtà. Anzi, la classifica. Altroché parte sinistra. La zona rossa (e l’emergenza Covid non c’entra) è dietro l’angolo. In questo momento l’obiettivo è la salvezza. Se poi la Fiorentina scalerà posizioni, tanto meglio. Applaudirò i giocatori, così come ora li contesto. Anche la società non è esente da critiche. Rocco in primis. Piuttosto che sventolare cartellini gialli e rossi, sarebbe più opportuno riflettere sui troppi errori commessi.
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