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Quella volta che…”pronti-via” e Antognoni si vendicò di Martina

Era il 19 settembre 1982 e la Fiorentina di Picchio De Sisti “asfaltò” il Genoa di Gigi Simoni

Stefano Niccoli

La Fiorentina non ha vinto spesso in trasferta contro il Genoa, prossimo avversario della squadra di Paulo Sousa. Per questo motivo è giusto e bello ricordare il rotondo 3-0 inflitto dai viola al Grifone il 19 settembre 1982.

Nel campionato 1982-83 le due formazioni si affrontarono in Liguria alla seconda giornata d’andata. Il presidente Ranieri Pontello, desideroso di riscatto visto l’amaro epilogo della Serie A 1981-82, completò la rosa con gli arrivi di Sala, Pin e Passarella, mentre Vierchowod, Casagrande e Galbiati lasciarono Firenze in estate. Addii importanti, questi, visto l’equilibrio che i tre avevano dato l’anno precedente. Alla prima giornata, la compagine allenata da Giancarlo “Picchio” De Sisti asfaltò il Catanzaro per 4-0. Il Genoa di Luigi Simoni, invece, pareggiò per 0-0 ad Ascoli. La Fiorentina aveva già dato – purtroppo - segnali di crisi. In Coppa Italia fu eliminata nel girone eliminatorio. Clamorosa, durante il cammino, la sconfitta a Campobasso per 1-0 e lo 0-0 interno contro la Cavese. Il 15 settembre 1982, invece, perse 3-1 contro l’Universitatea Craiova nell’andata dei trentaduesimi di Coppa Uefa. L’eliminazione dalla competizione continentale sarebbe arrivata in occasione della gara di ritorno, quando i gigliati vinsero solo 1-0. Per via di questi risultati, “La Stampa” titolò: “La Fiorentina deve dimostrare che non è malata in modo grave”. “Non mi sono mai fidato delle squadre in crisi. Come potrei fidarmi se si tratta della Fiorentina vice campione d’Italia? Dobbiamo cercare la vittoria, ma se arrivasse un pareggio, non ci strapperemmo i capelli”, disse Simoni alla vigilia. “E’ vero che alcuni meccanismi ancora non funzionano. E’ vero che dopo il buon esordio in campionato, in Romania ci aspettavamo tutti qualcosa di più, ma in fondo abbiamo in squadra parecchi giovani senza esperienza internazionale. Vedrete che in campionato ritroverò la Fiorentina della prima giornata. Certo, il Genoa è una squadra ben attrezzata ma noi, se le cose tornano a girare nel modo giusto, abbiamo la possibilità di fare risultato”, dichiarò, invece, De Sisti che difese anche Passarella, in difficoltà a trovare l’amalgama con i compagni: “Chi attacca il libero argentino, è fuori strada”, tuonò Picchio.

Il giorno della partita, la Fiorentina, infarcita di campioni del mondo, scese in campo con: Galli, Rossi, Contratto, Miani, Pin, Passarella, Bertoni, Pecci, Graziani, Antognoni, Manzo. Il Genoa rispose con: Martina, Romani, Testoni, Corti, Onofri, Gentile, Vandereycken, Peters, Antonelli, Iachini, Faccenda. Arbitro: il signor D’Elia di Salerno. Gli ospiti passarono in vantaggio all’ottavo minuto con un bel pallonetto di Antognoni su Martina. L’Unico Dieci segnò a neanche dieci mesi dal terribile impatto del 22 novembre 1981. Un gol, quello del capitano, dal sapore di “vendetta”. Era la seconda volta che Giancarlo si trovava di fronte Martina dopo l’incidente. Al quarantaduesimo del primo tempo la Fiorentina raddoppiò con Pecci, bravo prima a rubar palla a Peters e poi a trafiggere l’estremo difensore locale da posizione ravvicinata. I gigliati chiusero la partita al settantatreesimo con un sinistro di Bertoni dalla linea di fondo.

“Tutto facile per la Fiorentina”, “I viola hanno giocato bene, ma il Genoa li ha aiutati a vincere” titolò La Stampa il 20 settembre 1982. “La Fiorentina non ha bisogno di polemiche. I giocatori hanno fatto quadrato, hanno avuto la reazione giusta sul campo e avete visto come sono andate le cose. Abbiamo centrato la partita in tutto e abbiamo sempre comandato noi il gioco. Il Genoa non ha ci ha reso facile la partita, come insinua qualcuno, ma con la Fiorentina non c’era niente da fare”, commentò De Sisti nel post partita. “Abbiamo perso e giocato male, ma quel che è peggio è che abbiamo reagito malissimo. O meglio: non abbiamo reagito. Non è possibile regalare alla Fiorentina due gol come abbiamo fatto noi”, furono le parole di Simoni.

Le due vittorie consecutive della Fiorentina contro Catanzaro e Genoa furono, però, fumo negli occhi. La formazione di De Sisti, infatti, affrontò due tra le peggiori squadre del torneo. I calabresi arrivarono ultimi, lottando praticamente mai per non retrocedere, mentre i liguri si salvarono solo all’ultima giornata. Dopo il successo contro il Grifone, i viola si inabissarono, perdendo in casa contro l’Udinese (1-2) e la Juventus (0-1), l’Avellino in trasferta (2-0) e pareggiando contro l’Inter a Milano (0-0) e il Cesena in Romagna (3-3). Di fatto: due punti in cinque match. La terza vittoria in campionato arrivò solo il 31 ottobre 1982, al Comunale contro il Cagliari per 3-1 (Passarella, Massaro, Antognoni per i padroni di casa, Uribe per gli ospiti).

A fine campionato la Fiorentina si piazzò quinta in classifica a quota 34 punti dietro a Roma (43), Juventus (39), Inter (38) e Verona (35). Le vittorie furono dodici, le sconfitte otto, i pareggi dieci. Il miglior marcatore viola fu Antognoni con nove gol dietro a Platini della Juventus (16), Altobelli dell’Inter (15), Penzo del Verona (15) e Pruzzo della Roma (12). Cagliari, Cesena e Catanzaro retrocessero in Serie B.