Un presente spesso ignorato a favore di un bel passato rimpianto e di un futuro, si spera, nuovamente glorioso. Stefano Pioli non usa mezze misure alla vigilia della partita contro il Chievo.
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Passato glorioso, futuro da scrivere. Pioli ha testa e occhi solo per il presente…
Pioli non vuole parlare del passato e non pensa nemmeno soltanto al futuro della Fiorentina: c'è un presente che richiede attenzioni...
E' sbagliato fare paragoni con la Fiorentina che fu. Troppo diversa la squadra di adesso rispetto a quelle di poche stagioni fa. Il tecnico emiliano ha preso per mano una formazione completamente rivoluzionata, privata, in estate, dei suoi giocatori più forti. In conferenza stampa l'allenatore ha, di fatto, rispedito al mittente qualsisasi discorso di natura nostalgica.
Meglio pensare all'attualità, dipinta di giallo e blu questa domenica. La partita contro il Chievo – compagine rognosa, esperta anche se dovrà fare a meno di Giaccherini e Birsa – non è da sbagliare assolutamente. Non fosse altro perché la vittoria a Firenze manca da una vita, dal match col Sassuolo del 3 dicembre. Il Franchi, ahi noi, non è più un fortino. La speranza è che questa legge dei grandi numeri, negativi purtroppo, possa spezzarsi domani pomeriggio.
Questa prima, importante motivazione a Pioli, però, non basta. La classifica è anonima, grigia: serve migliorarla perché, se finisse oggi il campionato, il tecnico viola e il gruppo non sarebbero gratificati del lavoro svolto. Serve una sterzata in termini di graduatoria, soprattutto, e di prestazioni. I giocatori devono dare qualcosa in più, se vogliono restare a Firenze.
Presente sì, ma anche futuro. Pioli sa che le prossime partite determineranno la bontà o meno del percorso iniziato l'estate scorsa. E a proposito di futuro, impossibile non pensare ai Della Valle, distanti fisicamente, ma sempre attenti, raccontano dalle segrete stanze viola, ai risultati della Fiorentina. I tifosi vogliono conoscere le intenzioni di Diego e Andrea. Pioli rassicura la piazza dicendo che la proprietà ha intenzione di rinforzare la squadra per farla tornare ai livelli che le competono. Il rilancio, per ora, è fermo alle parole, la speranza è che dall'estate i vertici societari passino ai fatti, con un mercato intelligente che porti a Firenze calciatori di prima qualità. Meno di un mese fa Corvino diceva: "Possiamo comprare senza più dover vendere". Gli scettici non mancano di certo, al Dg e agli altri manager il compito di smentirli.
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