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Mati risponde presente. E l’Atalanta gli porta fortuna

Contro l’Atalanta, Mati ha giocato una partita a due facce. Nella ripresa ha sbloccato una gara “antipatica”

Stefano Niccoli

Sembrava dovesse giocare nuovamente Borja Valero contro l'Atalanta. Paulo Sousa, però, ha sorpreso tutti schierando Mati Fernandez al posto dello spagnolo, tenuto a riposo in vista della delicata sfida di giovedì contro il Tottenham. Una chance importante, dunque, quella concessa dal tecnico portoghese al cileno, chiamato a riscattare la prova opaca di Bologna, macchiata oltretutto dell'espulsione. Il numero quattorodici viola è stato senza ombra di dubbio uno dei protagonisti della vittoria della Fiorentina a Bergamo. Anche se, c'è da dire, nel primo tempo Mati non ha fatto praticamente niente. Abulico, con pochissime idee, zero tiri in porta e nessun inserimento nell’area orobica. Insomma, una gara insufficiente nei quarantacinque minuti iniziali.

Il cambio di passo, però, è arrivato nella ripresa, al minuto ventidue con un preciso colpo di testa - non certo il pezzo forte dell’ex Colo Colo – diretto sotto l'incrocio dei pali. Una rete importantissima, arrivata dal nulla perché fino a quel momento non c'erano stati segnali di un imminente gol della Fiorentina. L'incornata del cileno ha sbloccato una partita "antipatica", dai ritmi bassi e con poche occasioni per entrambe le formazioni. Poi il lampo che ha permesso a Mati di metter fine ad un digiuno che durava dal 30 novembre 2014, quando segnò una doppietta al Sant'Elia nel 4-0 rifilato al Cagliari. Oltretutto l'Atalanta porta fortuna al classe 1986. Nel settembre 2013 fu proprio lui a sbloccare il match contro i nerazzurri di Colantuono. A firmare poi il 2-0 finale ci avrebbe pensato Rossi con un mancino chirurgico su sponda aerea di Gonzalo.

Non solo, però, il gol del momentaneo 1-0, ma anche l'assist delizioso per il raddoppio di Tello. Una partita a due facce, dunque, per Mati, bravo, in fin dei conti, a sfruttare l'occasione concessagli da Sousa.

Nel finale sono arrivate due disattenzioni che potevano costar caro alla Fiorentina, ma per fortuna la beffa del pareggio bergamasco non si è concretizzata. Contava vincere per dare continuità al successo contro l'Inter e, soprattutto, per rafforzare il terzo posto.