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Prandelli: “Cambiata mentalità. Temo Chiesa, obiettivo 40 pt. Castrovilli, più spensieratezza”

GERMOGLI PH: 16 DICEMBRE 2020 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS SASSUOLO NELLA FOTO MISTER PRANDELLI

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Federico Targetti

Cesare Prandelli prende la parola nell'ultima conferenza stampa dell'anno 2020. Di seguito la diretta testuale delle risposte dell'allenatore gigliato:

"Io sostengo sempre che per battere le grandi devi stare attento ai particolari e avere coraggio e sfacciataggine nell'attaccare l'area con tanti giocatori quando ce lo concedono. Il campo è un'altra storia, ma se partiamo con questa mentalità possiamo fare bene.

La mentalità e la determinazione si sono viste, dobbiamo solo mantenerle. Gli ultimi due pareggi sono il frutto di un lavoro difficile, conosciamo Sassuolo e Verona e quanto stanno facendo bene. L'aspetto mentale va di pari passo con le prestazioni, noi in questo momento siamo pronti.

Quando una squadra ha una propria identità, anche giocatori di minor classe possono esprimersi su grandi livelli. Non voglio vedere giocatori scontenti, siamo tutti coinvolti. Il mio obiettivo sono i 40 punti, e per arrivarci sono pronto a superare le difficoltà da provinciale.

Il calendario è strano a dir poco, abbiamo giocato col Sassuolo con due giorni di recupero in più per loro per fare un esempio. Anche la Juve può risentire dei tanti impegni ravvicinati, dobbiamo essere forti nello sfruttare questo particolare.

Non mi sorprende che la città sia divisa sulle valutazioni, è in questo che si sostanzia l'anima di Firenze. Noi accettiamo le analisi critiche. Quando parlo di obiettivo 40 punti, intendo che anche la critica deve calarsi in questa realtà, così da vedere le cose dalla giusta prospettiva. La squadra sta intraprendendo una strada semplice, basata sui duelli individuali. Nelle ultime partite non abbiamo avuto tante occasioni, ma non ne abbiamo nemmeno subite molte. Solo attraverso questo lavoro possiamo uscirne tutti insieme.

Castrovilli? Io sono rimasto sorpreso dalla sua voglia di rischiare l'uno contro uno in mezzo al campo. Poi è normale che la gente via via si aspetti di più, ma lui deve ritrovare la spensieratezza dei primi tempi. Non gli rimprovererò mai di aver tentato un dribbling.

Domani avremo un report medico più preciso. io mi aspetto, comunque, la prontezza di riflessi da parte della Fiorentina: possiamo far gol anche rischiando qualcosa, preferirei così. Pirlo? Mi sembra che stia bruciando le tappe, non è affatto semplice. Della Juventus temo la qualità e la sensibilità dei giocatori d'attacco, specie Chiesa, che è straripante.

Ogni partita è una vetrina per capire cosa siamo e cosa dovremo fare. Io sono convinto di far punti, non sto pensando ad altro. Quando ho detto di non pensare al calcio spettacolo forse non sono stato ascoltato. Ho cambiato principalmente il modo di affrontare le partite, la squadra ha perso di aggressività perché aveva altri obiettivi e si concentrava solo sulla gestione della palla. Tutte le grandi squadre non dimenticano mai la fase difensiva.

Nel 2006 conoscevo perfettamente i ragazzi che avevo a disposizione; in questo momento non posso avere la presunzione di dire che conosco le persone, non i giocatori, che ho davanti. Certo, i ricordi positivi rafforzano la convinzione di poter affrontare chiunque, l'importante è avere la giusta mentalità.

Vaccino anti covid? Lo farò molto volentieri, anche perché vista l'età ho la precedenza (ride, ndr).

Penso che i giocatori abbiano capito che questa è la strada giusta. Lavorare a Firenze è stimolante, perché la Fiorentina è 24 ore su 24 nella testa di chi la tifa. Se la squadra darà tutto, i tifosi non la tradiranno mai. E spesso loro vedono meglio dei critici, perché lo fanno col cuore. La vittoria sarebbe un regalo straordinario per tutti.

Igor? Si è sempre allenato benissimo. Caceres non l'ho visto appannato, le scelte sono tattiche, anche in base all'avversario. Callejon sta migliorando, sono molto soddisfatto, è un maestro a livello di posizionamento. Il sistema attuale per lui non è congeniale, dobbiamo avere la capacità di poter proporgli un ruolo importante, anche a partita in corso.

Possesso palla? Dipende in che porzione di campo lo fai. Chi riesce a concludere, lo fa dopo tre, quattro, cinque passaggi, non di più. Poi ci sono squadre che insistono su questa proposta tattica, ma gli allenatori italiani stanno rispondendo bene sulla flessibilità, sono i più bravi in assoluto nell'adattarsi alle caratteristiche dei giocatori".

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