La sconfitta di Palermo ha tanti padri, dai calciatori che non hanno dato il meglio, a Sousa che non ha saputo scegliere quelli giusti e soprattutto dar loro le motivazioni idonee per vincere a Palermo contro una squadra già retrocessa.
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L’analisi tattica: Fiorentina tutt’attacco ma ingolfata
La Fiorentina si è presentata con una formazione tutta offensiva ma in avanti gli spazi mancavano
Dopo la rete rosanero Sousa butta dentro Chiesa per un ormai inutile Milic, poi fuori Salcedo per Saponara alla vana ricerca del gioco d'attacco ed infine spazio alla seconda punta Mlakar. Qualche volta le mosse della disperazione portano risultati, molto spesso invece provocano danni perché è dal centrocampo che devono partire le azioni e troppi attaccanti senza rifornimenti non servono. Insomma equilibrio e ricerca degli spazi è la ricetta vincente.
Detto del primo (l'equilibrio) che Sousa non ha dato con gli undici in campo, vi mostriamo due grafici con la posizione dei calciatori viola e rosanero nel secondo tempo. Ecco qui sotto la Fiorentina disposta a grappolo in fase di possesso senza il minimo sfruttamento delle fasce laterali e senza un criterio tattico ben definito.
Una disposizione simile facilita il compito di chi si vuole difendere, tanto è vero che il Palermo in fase di non possesso si è schierato così tutto schiacciato davanti all'area di rigore
Come vedete una muraglia umana difficile da superare anche materialmente, soprattutto se sugli esterni non ci sono fasi offensive. In definitiva si può mettere quanti attaccanti si vuole, ma nel gioco del calcio se non hai in campo fuoriclasse e non si creano gli spazi, difficilmente si arriva a segnare un gol.
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