Francesco "Ciccio" Graziani è stato il protagonista del consueto "filo diretto" con gli ascoltatori di Radio Bruno. L'ex viola, nel giorno del suo compleanno, è intervenuto nel corso di "A pranzo con il Pentasport":
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Graziani: “Caicedo lo prendo di corsa, Vlahovic non può reggere l’attacco. Piatek…”
L'opinione di Ciccio Graziani sul momento estremamente difficile che sta attraversando la Fiorentina di Prandelli
Come festeggio il compleanno? Stamattina mi sono fatto il segno della croce perché ci sono anche quest'anno. Di fronte alla tristezza e al dolore per Paolo (Rossi ndr) e per la situazione che stiamo vivendo, non ho molta voglia di festeggiare. Con quella Nazionale (Spagna '82) siamo entrati nella storia. Avevamo una compattezza ed un unione che ancora oggi si mantiene. Abbiamo una chat solo nostra dove ogni giorno ci raccontiamo qualcosa, specialmente adesso col dolore della perdita di Paolo.
Le lacune della Fiorentina? A questa squadra mancano due pedine: mi "accontento" di una punta seria. Mi basterebbe rigiocare con l'Atalanta scambiando Zapata con Vlahovic. La partita poi non la perdi, rischi anche di vincerla. Ho incontrato Vlahovic a luglio e gli ho detto di arrivare al campo mezz'ora prima e andare via mezz'ora dopo. Perché fa grande fatica dopo essersi smarcato. Ha difficoltà nei movimenti, come muovere il corpo tra la palla e la porta. Prima di andare a calciare tocca la palla tre/quattro volte e in Serie A non te lo permettono. La Fiorentina non può aspettare la sua crescita, adesso c'è bisogno di fare goal. . Se ti sai smarcare, Ribery la palla giusta sa come mettertela. Fermo restando il momento difficile che sta attraversando Franck. Sarei stato contento di avere questa squadra, ma avrei chiesto un attaccante serio da mettere in rosa.
Caicedo? Lo prendo subito, di corsa. Fa reparto, sgomita. Un po' come Zapata nell'Atalanta. Altrimenti, prenderei Piatek : in Italia ha dei numeri importanti, a differenza di quelli in Germania. In Serie A sono convinto tornerebbe a fare bene, con una società che gli dà fiducia e i compagni che lo aiutano.
Un altro equivoco tattico è far giocare insieme Pulgar e Amrabat: ne deve giocare uno solo. Si pestano i piedi volendo fare entrambi il play-maker e poi ci manca l'apporto del centrocampo in fase offensiva. Domenica nessuno seguiva l'azione dando un opzione alla manovra.
Stadi vuoti? Situazione che vale per tutti. Non ci sono né vantaggi né svantaggi. Credo che i calciatori si siano abituati ad un calcio "asettico". Non ci piace questa modalità senza pubblico, ma meglio così che col campionato fermo. Non sono d'accordo sul fatto che questi giocatori non abbiano carattere. Con i tanti nazionali che fanno parte della rosa. Abbiamo giocatori che caratterialmente possono dire la loro. Credo che a fare la differenza in questi casi devono essere società ed allenatore, ad alzare la voce devono pensarci loro. Negli spogliatoi si deve rientrare sempre a testa alta. L'impegno e la dedizione non devono mai mancare. Il clima nello spogliatoio lo crea l'allenatore.
Lotta per non retrocedere? L'obiettivo della Fiorentina non era certo questo. Per capire le difficoltà di squadre come Fiorentina o Torino, bisognerebbe viverle dall'interno.
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