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Fiorentina, quando la panchina fa (poca) rima con Toscana

Photo by Marco Luzzani/Getty Images

Iachini è in bilico sulla panchina della Fiorentina e per una eventuale sostituzione si parla solo di tecnici toscani. Ricostruiamo il rapporto della Fiorentina con i tecnici della regione.

Saverio Pestuggia

La partita contro lo Spezia ha acceso la miccia dei tifosi che su forum, social e radio hanno chiesto la testa di Beppe Iachini reo di non essere un allenatore ideale per le ambizioni della Fiorentina di Commisso. Certamente le ultime prove a tratti imbarazzanti dei viola non aiutano il tecnico ascolano amato a Firenze per il suo passato da giocatore, ma tutto questo non gli dà giustamente la patente di indennità in caso di fallimento tecnico del suo progetto.

La situazione

Commisso sta riflettendo su cosa sia meglio fare: se proseguire con Iachini che lo scorso anno ha svolto un ottimo lavoro portando a casa una salvezza per niente scontata oppure se cambiare la guida per dare alla Fiorentina un allenatore con il carisma necessario per le sue ambizioni  che non sono quelle di stazionare nella parte destra della classifica. Da non dimenticare che a libro paga c'è ancora Vincenzo Montella con un ingaggio di 1,5 milioni netti fino a giugno 2021. Lo stesso Iachini ha ovviamente un contratto più leggero (900.000 euro netti) che scadrebbe a giugno 2021. Quindi al momento il costo della panchina per Commisso ammonta a 4,8 milioni di euro, questa volta lordi.

Toscana ìmperat

 (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

La Toscana comanda recita il titolo del capitolo. Per quale motivo? Semplicemente perché tra i nomi fatti dei sostituti ci sono praticamente tutti allenatori toscani salvo Maurizio Sarri (contratto attuale con la Juventus fino a giugno 2022) nato casualmente a Napoli nel 1959 da una famiglia toscanissima per via del lavoro del padre all'Italsider di Bagnoli. Coetaneo di Sarri ma toscano purosangue è Luciano Spalletti da Certaldo legato all'Inter fino a giugno 20121. Più giovane (1967) e fiorentino doc è invece Leonardo Semplici già passato sulla panchina viola con la Primavera. Semplici è libero da impegni così come Massimiliano Allegri livornese coetaneo di Semplici e fermo dal 2019. Allegri fra tutti i nomi spuntati è decisamente il più lontano, quasi impraticabile visto che è in attesa di qualche panchina di grido e non ambisce certo ad una società per il momento di medio livello. Infine restiamo in provincia di Livorno per fare il nome di Walter Mazzarri classe 1961 da San Vincenzo. Già campione d'Italia con la Primavera in viola dal 1979 al 1981. Mazzarri è stato in orbita viola ai tempi dei Della Valle ma non fu ritenuto uomo con lo 'stile' giusto. Troppo focoso per i proprietari marchigiani. Mazzarri nelle ultime stagioni non ha brillato, anzi a Torino ha decisamente fallito.

Mister toscani in viola, chi e quando

In definitiva toscani scelti nella storia della Fiorentina per iniziare una stagione sono stati quattro: Baccani, Galluzzi entrato peraltro al posto di Rudolf Soutschek, Agroppi e Fascetti (mai sceso però in panchina a causa del fallimento). E i fiorentini? Ne contiamo quattro: i primi che coincidono con i primi toscani della storia ovvero Baccani, Galluzzi, Bassi e Mazzoni ultimo fiorentino sulla panchina viola nel 1978.

Ringrazio Roberto Vinciguerra per la consulenza statistica

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