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Disastro Babacar, tra indolenza ed egoismi: che succede?

Preoccupa la pesante involuzione dell'attaccante senegalese. E con Sousa confermato sulla panchina viola anche per la prossima stagione, non è poi così remota l'ipotesi cessione

Alessio Crociani

Indolente ed egoista. Molto peggio dell'Ilicic sopportato durante i momenti più bui della sua avventura a Firenze. Signore e signori, ecco a voi il lato oscuro di Khouma Babacar. A dire il vero - purtroppo - non una novità in questa stagione, ma ieri, forse, si è oltrepassato il limite dell'umana sopportazione: alzi la mano chi, al minuto 71, sull'1-0 per la Fiorentina, non avrebbe voluto far passare un brutto quarto d'ora all'attaccante senegalese dopo quel pallonetto svogliato e innocuo consegnato con tanta premura tra le braccia di Gollini.

Non si campa di rendita con 7 gol stagionali (comunque ottimi) racimolati tra campionato ed Europa League. E neanche con il solo talento. Chiedere al signor Balotelli, uno dei tanti, per conferma. La sensazione, dopo la partita di ieri, è che con Sousa in panchina Babacar rivedrà il campo tra un bel po' di tempo. Quello necessario a schiarirsi un po' le idee in panchina. Giusto così, anche perché la Fiorentina non può più permettersi altri passi falsi da qua al termine della stagione.

Poi, a giugno, arriverà il momento dei bilanci e delle decisioni. E su quest'ultime sarà inevitabile far pesare sul piatto della bilancia il milione e mezzo netto di stipendio annuo in calce al nuovo contratto firmato l'estate scorsa, così come la permanenza di Sousa sulla panchina viola. Ma questa è un'altra storia. Fortunatamente ancora tutta da scrivere.

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