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Corvino, un fiume in piena: “Fiero di aver abbattuto il rosso, ora investiamo. Sul clima ostile…”

Corvino parla al termine del difficile mercato di gennaio, che ha visto un attivo di 8 milioni per la Fiorentina

Pier F. Montalbano

Presente in sala stampa per la presentazione di Bryan Dabo e Diego Falcinelli, il dg viola Pantaleo Corvino ha risposto alle domande dei cronisti sul mercato della Fiorentina: "Il mercato di gennaio è complicato e avaro di risorse per arricchire l'organico e la squadra titolare. Con Falcinelli e Dabo abbiamo fatto il nostro meglio per arricchire il nostro organico e speriamo che possano essere capaci di incidere anche se non è semplice a gennaio di ribaltare certe situazioni in pochi mesi. I ragazzi hanno qualità importanti".

Dopo la presentazione di Dabo e Falcinelli, prosegue l'analisi di Pantaleo Corvino al mercato viola: "8 milioni di attivo? Non abbiamo impoverito la squadra, tutto quello che abbiamo fatto fino ad adesso non è figlio della campagna acquisti di gennaio ma del lavoro fatto da quando sono tornato. Sono il direttore più longevo della storia della Fiorentina, e in questi anni ho imparato che Firenze mi ha sempre chiesto chiarezza per essere ricompensato e chi mi ha trasferito la tifoseria. Dovevamo ripianare 38 milioni di euro di rosso, c'era un monte ingaggi di 72 milioni con una società che ne fatturava 85: per poter ripartire e ricomprare era importante ripianare, altrimenti fallisci.

Andrea Della Valle ha fatto pazzie per andare oltre la realtà, abbiamo dovuto prendere atto di rimettere tutto a posto per ripartire. Con Carlos Freitas e la mia squadra ci siamo sforzati a fare questo, certe cose possono riuscire bene o meno, ma se devo fare una considerazione personale mi sento fiero ed orgoglioso per quello che ho fatto: quei 40 milioni non ci sono più, da domani possiamo comprare senza dover per forza vendere. Una parte di quello che è stato incassato non è stato speso per la prima squadra ma per incrementare le strutture del settore giovanile, abbiamo fatto investimenti come Milenkovic, Vlahovic, Kukovec e Graciar tolti dalla prima squadra ma per il futuro. Allo stesso tempo sono deluso perché non sono stato bravo a trasmettere ai miei tifosi i limiti. Stiamo gettando le basi per il futuro, e mi devo sentire colpevole perché ho portato qua Maxi Olivera, Sanchez o Cristoforo, acquisti funzionali per le capacità che abbiamo.

Fino a due settimane fa eravamo a due punti dall'Europa, l'anno scorso siamo arrivati a pochi punti dall'Europa. Vendendo Babacar e prendendo Falcinelli non abbiamo impoverito la squadra, ho tenuto conto che Babacar non è mai stato la prima scelta degli allenatori e il suo ingaggio era spropositato. Adesso il monte ingaggi è di 34 milioni di euro, dovevamo passare da questa situazione e Falcinelli era l'ideale. Hagi? Non è mai stato preso in considerazione dagli allenatori e lui non voleva rimanere e non potevamo depauperare un patrimonio fermo.

Il mio lavoro "da Lecce"? La famiglia Della Valle vuole lavorare in autofinanziamento e dobbiamo lavorare di conseguenze. E' un vanto per me aver lavorato a Lecce, e a Firenze abbiamo portato quattro qualificazioni in Champions, un terzo posto e una Scarpa d'Oro: quando potevamo spendere abbiamo speso e avuto soddisfazioni, adesso certi giocatori magari non sono da Fiorentina e con Carlos vogliamo tornare a far infiammare i tifosi.

Domenica sono venuto in sala stampa a chiedere scusa, a nome della società e mio mentre me ne stavo andando. Mi dispiace lavorare in questo clima difficile per noi, ma non per la tifoseria per voi o per Firenze. Sono deluso di me stesso, perché siamo a due punti dall'Europa e ci sentiamo comunque di non soddisfare nessuno, nonostante tutti sapevano che dovessimo ripartire. Se non riesco a comunicarlo la colpa è mia, ma devo difendere la mia dignità. Ai ragazzi ho detto che ci hanno emozionati perché li abbiamo presi ed assemblati dal nulla. Stanno dimostrando di non essere quella Fiorentina che si pensava ma pur perdendo a volte, i nostri hanno messo sempre l'anima.

Atalanta, Udinese, Lazio modelli per la Fiorentina? Ci sono decine di punti, anche cinquanta o cento di differenza tra noi e queste squadre. Perché non abbiamo vinto una Coppa Italia dobbiamo prendere d'esempio chi l'ha vinta? Il settore giovanile oggi è tra i migliori e abbiamo anche battuto l'Atalanta. Con Babacar abbiamo preso 10 milioni, da Bernardeschi 40 milioni senza contare quelli presi da Matos e gli altri ancora prima. Ora possiamo lottare per arrivare in Europa o per non arrivarci, ma io non calpesto la storia della Fiorentina per queste squadre qui. Non abbiamo niente da invidiare a queste società, forse le strutture. Per la prima squadra abbiamo speso 55/60 milioni e  il resto per il settore giovanile, strutture comprese. Oggi devo sentirmi come uno che ha sbagliato tutto ma la colpa è mia, non vostra".

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