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Bernardeschi: “Giocare qui è una grandissima soddisfazione, sento miei questi colori”

Parla il numero 10 viola: "Crescere in un settore giovanile importante come quello della Fiorentina mi ha aiutato tantissimo"

Alessandro Guetta

Vi proponiamo l’intervista che Federico Bernardeschi ha rilasciato alla rivista bimestrale Sport U Versilia, nel numero di marzo-aprile, per celebrare due importanti manifestazioni sportive giovanili come la Viareggio Cup e la Universal Youth Cup. Queste le parole del numero 10 viola, prossimo alla convocazione in Nazionale maggiore per mano del CT Antonio Conte:

Che ricordi hai dei primi tornei giovanili disputati?

“Sono tutti ricordi bellissimi, quando sei un bambino giochi con uno spirito totalmente diverso. Certo, magari i palcoscenici non erano quelli dei grandi stadi, ma posso assicurare che l’emozione era già tantissima”.

Quanto serve l'esperienza maturata nel corso dei primi veri tornei, in cui ci si confronta con le migliori squadre giovanili italiane ed estere?

“Ogni esperienza è stata importante e mi ha aiutato a crescere non solo come calciatore, ma anche come uomo. Credo che potersi confrontare sin da giovani con altri stili di gioco, ma anche con culture molto diverse tra loro, sia fondamentale nel processo di sviluppo di un giocatore”.

Qual è il legame con la tua terra d'origine e quanto è grande la soddisfazione di giocare nella squadra più blasonata della tua regione?

“Giocando in una città così vicina a casa, ho la possibilità di tornare spesso e questo mi ha permesso di non perdere mai il contatto con la mia terra, ecco perché il legame tra me e Carrara è rimasto molto forte. Sicuramente è una grandissima soddisfazione giocare per la Fiorentina e tra l’altro, avendo giocato qui sin da piccolo, è normale che senta questi colori anche miei”.

Umiltà, abnegazione e spirito di sacrificio: vedendoti giocare sembrano le caratteristiche fondamentali per emergere, è grazie a queste che sei diventato un titolare della Fiorentina?

“Penso che queste qualità, unite alla voglia di lavorare, siano una condizione necessaria per poter raggiungere qualunque obiettivo. Crescere in un settore giovanile importante come quello della Fiorentina mi ha aiutato tantissimo sotto questo punto di vista ma sicuramente anche gli insegnamenti e i valori che la famiglia mi ha dato sono stati necessari per farmi arrivare a questo punto”.

Che effetto ti fa sapere che i ragazzi che oggi giocano nella tua prima squadra, l'Atletico Carrara, sognano di diventare il nuovo Bernardeschi?

“Naturalmente mi fa molto piacere. Chissà che un giorno non possano riuscire ad esordire in serie A anche loro...”.

Uno o più consigli da dare ad un giovane sportivo?

“Certamente le qualità tecniche sono fondamentali ma tutti gli aspetti legati al campo di gioco possono non bastare, servono anche umiltà, voglia di sacrificarsi e impegno. Comunque l’unico consiglio che mi sento di dare ai ragazzi che si avvicinano al calcio, come a qualsiasi altro sport, soprattutto in giovane età, è quello di pensare soprattutto a divertirsi. Senza l’entusiasmo, l’amore per quello che si sta facendo e la voglia di divertirsi, difficilmente si può riuscire a ottenere qualsiasi risultato e probabilmente questo vale non solo per lo sport".