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Adesso tocca alla Fiorentina fare un regalo a Rocco. Niente alibi contro il Lecce

Commisso si merita di vivere la prima gioia live al Franchi. Il patron è buono e caro, ma la pazienza ha un limite

Stefano Niccoli

Prima l'incontro tra Enrico Chiesa, Daniele Pradè e Joe Barone, poi la presentazione della bozza del progetto del centro sportivo a Bagno a Ripoli. Sono state ore intense in casa viola. Mettiamo, però, un attimo da parte i discorsi sul futuro e sulle infrastrutture. Pensiamo al presente, al campo.

La Fiorentina non può permettersi di fallire anche la partita contro il Lecce. La tifoseria è in fermento, i fischi domenica scorsa sono stati giusti, la squadra ha perso credito nei confronti della piazza. Inevitabile: le sconfitte contro Cagliari e Verona sono state pesanti e hanno messo a nudo i limiti del gruppo, sebbene contro l'Hellas la Fiorentina abbia dovuto fare a meno di quattro big come Pulgar, Castrovilli, Chiesa e Pezzella.

Un passo falso domani (tocchiamo ferro) non farebbe altro che aumentare i malumori di tifosi e società. Al contrario tre punti raddrizzerebbero la classifica e farebbe tornare il sorriso ad allenatore, giocatori e Rocco Commisso. Già, Commisso. Il presidente non ha ancora visto vincere la Fiorentina al Franchi in sua presenza. Il primo e unico successo in modalità live è stato quello di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Fu un'emozione pazzesca per il patron che non a caso disse nel post gara: "Stavo per piangere".

Commisso, il suo regalo a Firenze e alla Fiorentina, lo ha già fatto: il centro sportivo a Bagno a Ripoli. 70 milioni di euro (dieci in meno rispetto a quanto è costato il training center del Real Madrid) spesi appena quattro mesi dopo il closing. Non era mai capitato nella storia del club. Anche per questo motivo Rocco sarà ricordato nei prossimi anni.

E' il momento di contraccambiare il favore. Il regalo adesso lo deve fare la Fiorentina al presidente vincendo contro il Lecce, senza se e senza ma. Non ci sono alibi, come ha detto Montella in conferenza stampa. Commisso si merita di vivere la prima gioia live al Franchi. Il patron è buono e caro, ma la pazienza ha un limite.

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