Montagne russe
—Alti e bassi, dicevamo, perché l’avventura al Bologna, partita a mille e raggiunto il suo apice con l’uscita di Sabatini, ha anche visto momenti di grande flessione per l’esterno classe ’97. In particolare, Orsolini ha vissuto mesi difficili a cavallo fra la stagione 21-22 e quella appena terminata. Complici un carattere difficile, prestazioni sotto le aspettative, ma soprattutto equivoci tattici che, con Mihajlovic prima e con Thiago Motta poi, non hanno valorizzato a dovere le sue indubbie qualità tecniche. Orsolini è stato addirittura fischiato dal proprio pubblico nei primi mesi di questa stagione prima di disputare una seconda parte di campionato estremamente positiva.
Numeri inequivocabili
—Ed è proprio questa la costante nella carriera dell’esterno ascolano. Nonostante le montagne russe non ha mai fatto mancare il suo apporto in termini di reti ed assist, anche quando impiegato di meno rispetto al solito. Quest’anno sono 11 le reti (un gol ogni 202’) e 4 gli assist per lui. Un bottino decisamente superiore rispetto a Jonathan Ikoné (6 reti, una ogni 510’), che andrebbe idealmente a sfidare nelle gerarchie. “Io ho bisogno dell'adrenalina. Vivo di emozioni, quella è la benzina che mi fa andare avanti”. Ecco, Orsolini è proprio un calciatore che vive le partite e le stagioni a tutta velocità. Nel corso degli anni è riuscito anche a superare momenti difficili e, soprattutto, ha trovato la maturità giusta per provare il salto di qualità. I numeri li ha e li ha sempre avuti, quest’estate può essere l’estate giusta per portarlo in riva all’Arno.
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