Questi siamo
—In queste condizioni, la mediana a due è fragile e subisce continuamente l'iniziativa avversaria, ma abbiamo già affrontato questo tema: mettendo in campo anche Richardson dall'inizio, Palladino si ritroverebbe senza nemmeno un cambio nel mezzo. Mandragora, Adli, Richardson e Cataldi "a metà" non sono abbastanza per infoltire il centrocampo dal 1', e questo specifico problema lo risolverà Folorunsho a partire dalla prossima gara contro il Monza. Poi arriverà Pablo Marì, che sarà capace di dare il cambio allo svagato Ranieri delle ultime uscite e volendo anche di integrare la difesa a tre di Palladino, alla quale è abituato. Quindi serviranno un paio di altri rinforzi almeno, stavolta nel reparto offensivo.
La tanto vituperata difesa a tre
—Comprendiamo, infine, lo sgomento per la riproposizione della difesa a tre, ma non è per colpa della difesa a tre che la Fiorentina ha perso la partita. L'idea era giusta, a nostro personalissimo modo di vedere, prendendo le mezzali con i terzi, le ali con i tornanti e lasciando Comuzzo (bravissimo) a battagliare con Lukaku. Però l'uno contro uno, per definizione, non lascia margini. E così gli errori individuali sono risultati fatali, forzati dalla mancanza di un filtro all'altezza del Napoli (la capolista, non una squadra qualsiasi) e dalla stanchezza generale (per quanto possano negarlo) degli interpreti. E' stata una mossa rischiosa, soprattutto per le critiche che avrebbe potuto ricevere e che puntualmente ha ricevuto. Ma aveva senso. A posteriori non è stata vincente, è stato a conti fatti un errore. Eppure, ripetiamo, a nostro avviso aveva senso. C'è ancora tempo per raddrizzare la barra, un mese di mercato e tante settimane senza coppe. Coraggio.
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