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E’ l’ora più buia: la difesa a 3 aveva senso, ma il centrocampo è allo stremo

Palladino Adli
Siamo ad analizzare un'altra sconfitta che chiude in maniera desolante il girone di andata della Fiorentina
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

La Fiorentina chiude il girone di andata della Serie A 2024/25 (al netto della gara che rimane da recuperare con l'Inter) come lo aveva aperto. Cioè male. Anzi, peggio, perché nelle prime quattro partite erano arrivati tre pareggi e una sconfitta, mentre oggi arriviamo al giro di boa reduci da tre sconfitte e un pareggio. Per questo, nel titolo, parliamo di "ora più buia". Nessun riferimento alla guerra e a Winston Churchill, ci mancherebbe, ma semplicemente stiamo vivendo il momento peggiore della stagione. Nulla più.

Boccheggianti

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La squadra di Palladino è in riserva da un mese. Quel che è successo a Bove ha acuito molto il problema, ma non lo ha scatenato. Sono calati di condizione Gosens, Ranieri (3 errori nelle ultime 3 partite), Cataldi (spesso acciaccato), oggi non era in giornata nemmeno Dodò, che nel pre partita è stato inquadrato mentre si faceva fasciare. E poi c'è Adli, che per quanto abbia un piede notevole non è mai stato un fulmine di guerra quanto a dinamismo.


Questi siamo

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In queste condizioni, la mediana a due è fragile e subisce continuamente l'iniziativa avversaria, ma abbiamo già affrontato questo tema: mettendo in campo anche Richardson dall'inizio, Palladino si ritroverebbe senza nemmeno un cambio nel mezzo. Mandragora, Adli, Richardson e Cataldi "a metà" non sono abbastanza per infoltire il centrocampo dal 1', e questo specifico problema lo risolverà Folorunsho a partire dalla prossima gara contro il Monza. Poi arriverà Pablo Marì, che sarà capace di dare il cambio allo svagato Ranieri delle ultime uscite e volendo anche di integrare la difesa a tre di Palladino, alla quale è abituato. Quindi serviranno un paio di altri rinforzi almeno, stavolta nel reparto offensivo.

La tanto vituperata difesa a tre

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Comprendiamo, infine, lo sgomento per la riproposizione della difesa a tre, ma non è per colpa della difesa a tre che la Fiorentina ha perso la partita. L'idea era giusta, a nostro personalissimo modo di vedere, prendendo le mezzali con i terzi, le ali con i tornanti e lasciando Comuzzo (bravissimo) a battagliare con Lukaku. Però l'uno contro uno, per definizione, non lascia margini. E così gli errori individuali sono risultati fatali, forzati dalla mancanza di un filtro all'altezza del Napoli (la capolista, non una squadra qualsiasi) e dalla stanchezza generale (per quanto possano negarlo) degli interpreti. E' stata una mossa rischiosa, soprattutto per le critiche che avrebbe potuto ricevere e che puntualmente ha ricevuto. Ma aveva senso. A posteriori non è stata vincente, è stato a conti fatti un errore. Eppure, ripetiamo, a nostro avviso aveva senso. C'è ancora tempo per raddrizzare la barra, un mese di mercato e tante settimane senza coppe. Coraggio.

Dodò Mandragora
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