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Matrimonio di lusso, ma fichi secchi in tavola

Un primo commento sul mercato di gennaio

Saverio Pestuggia

E' finalmente finito questa estenuante sessione di mercato che mette a dura prova i cronisti che devono essere sempre vigili, ma anche gli appassionati di calcio che ci seguono quotidianamente qui su violanews. E' giunto il momento di dare un primo giudizio a caldo su quanto portato a termine dalla Fiorentina.

Come si evince dal titolo, c'è una spaccatura netta fra risultati sportivi della squadra e operazioni portate a termine dalla società. E quindi per primo mi pare giusto elogiare Sousa e tutti i giocatori che fino a prova contraria sono fino a questo momento in Champions League dopo essere stati a lungo anche in testa alla classifica. Cosa chiedere loro di più? Poco o niente.

Ma non possiamo passare sopra il mercato portato avanti dalla società che ha sicuramente avuto sfortuna nella ricerca del difensore dopo aver individuato in Lisandro Lopez (1) il candidato ideale. Quando a novembre Luisao ha lasciato il posto all'argentino sarebbe stato d'obbligo approntare un piano B che invece fino al 25 di gennaio non ha visto la luce. E come è ovvio che sia, il venditore di turno ha giocato al gatto col topo ben conoscendo la situazione della Fiorentina. E quindi in rapida successione  abbiamo visto passare Mammana (2) con la lunga missione argentina di Angeloni che è andata in fumo al momento delle firme. D'Onofrio ha accusato la Fiorentina di aver cambiato le carte in tavola e fino a questo momento il comunicato della società e le parole di Rogg ieri non hanno pienamente convinto nessuno. A due giorni dalla chiusura poi sono sfilati e sfumati in rapida successione Bartra (3), Izzo (4), De Maio (5), Benalouane (6), Stendardo (7).

E come in un solitario che si rispetti, finite le carte del mazzo abbiamo assistito anche ad una seconda smazzata con trattativa andata buca nuovamente per De Maio e con il sì definitivo di Benalouane (originariamente sesta scelta) arrivato anche lui in prestito solo dopo le 20.

A centrocampo ci hanno salutato Suarez e Verdù per i quali i rimpianti non possono certo esserci da parte di nessuno. Al loro posto un semi acciaccato Tino Costa e Panagiotis Kone, con alle spalle 2 partite in 5 mesi, entrambi in prestito. Insomma un mediano e un trequartista che vanno e stessi ruoli che entrano. Sulla fascia registriamo anche un cambio decisamente positivo fra Tello e Gilberto. Infine in attacco Zarate per Rossi con Rebic ancora troppo acerbo mandato giustamente a fare esperienza a Verona.

Questi i fatti che sono oggettivi e inattaccabili da chiunque. Venendo invece al giudizio, credo che la Fiorentina abbia sbagliato strategia perché come ho già scritto a inizio articolo la squadra è al terzo posto e con il gruppo va elogiata anche la società che ha trovato un allenatore vincente ed ha costruito la rosa, ma adesso sarebbe stato il momento giusto per investire (non spendere) e migliorare la squadra con due o tre calciatori di valore. I Della Valle avrebbero dovuto anticipare un tesoretto con due sistemi di sicurezza per rientrare eventualmente dall'investimento iniziale.

- Investi 20-25 milioni ed entri in Champions grazie a cui incassi un tesoretto superiore. Poi puoi decidere di investire per rinforzare ancora la squadra tentando di restarci per almeno 3 o 4 anni, oppure accontentarti del gruppo che hai e giocare una Champions per ripiegare poi in Europa League. Nel primo caso ci sarebbe il grosso rischio di restare con giocatori con l'ingaggio pesante e senza il tesoretto Champions, ma nel secondo il problema non sussisterebbe.

- Investi la solita cifra ma non entri in Champions: puoi decidere se mantenere l'organico e giocarti tutto l'anno successivo oppure vendere un gioiello per rientrare dall'investimento. Qualche giocatore da usare come pedina per questa eventualità la Fiorentina ce l'ha.

Invece no, la proprietà ha deciso di vivacchiare sui prestiti finendo addirittura in attivo il mercato nella speranza forze che Chef Sousa cucini la sua frittata sempre più buona. Ma le uova hanno una scadenza abbastanza veloce e alla fine la frittata viene a noia. E allora potrebbe essere veramente un'occasione buttata alle ortiche. ed è quello che il sottoscritto e molti tifosi rimproverano ai Della Valle.

Detto ciò, da domani io continuo a tifare Fiorentina senza se e senza ma, ma con l'amarezza nel cuore di un tifoso che è stato invitato ad un matrimonio di lusso, ma ha mangiato solo fichi secchi.