"Abbiamo accettato che levaste dalla squadra Uomini Spogliatoio..." scriveva così la Curva Fiesole nella famosa lettera di risposta al Presidente Rocco Commisso.Parole che hanno sancito la spaccatura tra tifo organizzato e la società viola. Da quando Raffaele Palladino si è dimesso, la dirigenza della Fiorentina si è subito messa alla ricerca di un nuovo allenatore capace di ricucire questo strappo nel miglior modo possibile. Ecco spiegato infatti l'interessamento di Stefano Pioli. Uno che Firenze la conosce bene, quasi quanto i fiorentini. E che potrebbe portare un po' di "pace" in questo clima di polemiche e rabbia.


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Perché questa Fiorentina ha bisogno di Cristiano Biraghi
Tornando alle parole della Curva Fiesole, il passaggio evidenziato nel paragrafo precedente, è passato troppo inosservato. Cosa intendeva il tifo viola con "Uomini Spogliatoio?" La rivoluzione voluta con forza da Raffele Palladino è iniziata la scorsa estate ed è proseguita a gennaio con l'addio di Martinez Quarta e Cristiano Biraghi. Non due giocatori a caso. Sulla questione tecnica e funzionale si può discutere quanto si vuole, ma lo spogliatoio della Fiorentina ha perso due leader. Due figure che facevano la differenza nelle dinamiche interne di una squadra che veniva dalla fine di un ciclo durato tre anni con Vincenzo Italiano.
Raffaele Palladino ha fatto delle scelte, che dal punto sportivo hanno ripagato, ma che hanno contribuito a fomentare la rabbia del tifo organizzato, esplosa poi con la contestazione contro il Bologna e il comunicato di fine stagione. Adesso però il futuro si chiama Stefano Pioli e probabilmente, potrebbe chiamarsi anche Cristiano Biraghi. L'addio di Raffaele Palladino, con il quale il rapporto era ai minimi storici, ha rafforzato la figura dell'ex Inter che a Firenze ci tornerebbe davvero volentieri e la figura di Pioli favorirebbe questo scenario. Inoltre, anche la Curva Fiesole, con la premiazione durante la nota festa di fine stagione, si è schierata dalla parte del terzino. Insomma, fondamenta solide per un ritorno dopo 6 mesi a Torino.
Questa ipotesi, com'era facile ipotizzare, ha diviso la piazza fiorentina. Cristiano Biraghi è finito spesso al centro delle critiche a Firenze. Un po' per i suoi modi fuori dal campo e un po' per delle dichiarazioni fuori posto. Ma ha sempre messo la faccia. Quando la Fiorentina andava bene e quando andava male. Lo stesso Luca Ranieri, oggi capitano viola, lo considera un punto di riferimento della sua carriera.Non solo. Biraghi è stato una figura importantissima anche per Vincenzo Italiano. Nella gestione dello spogliatoio, nel raggiungere tutti i giocatori del gruppo, Biraghi ha aiutato tantissimo l'allenatore, oggi al Bologna. E sì, i limiti dal punto di vista tecnico sono evidenti, nessuno dice il contrario. Ma Cristiano non tornerebbe a Firenze per fare il titolare. Ma per prendere in mano le redini dello spogliatoio, aiutare Stefano Pioli a ricucire lo strappo società-tifo e affiancare giocatori del calibro di De Gea e Gosens nei momenti più importanti della stagione.
Guardate De Silvestri a Bologna. Può l'ex viola essere meglio di Holm? Assolutamente no. Ma Vincenzo Italiano ha preso l'esperto terzino è l'ha reso un uomo spogliatoio. Un leader. Un punto di riferimento. Così la squadra rossoblù ha trovato una risorsa aggiuntiva, un qualcosa che De Silvestri non poteva dare dal punto di vista tecnico. Perché Biraghi non può fare lo stesso alla Fiorentina?
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