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Kean concluso, Zaniolo ancora no. Ecco come vedo Palladino

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Il mercato della Fiorentina con le piste concrete e quelle un po' meno. Ecco come Bucchioni vede il nuovo allenatore viola
Enzo Bucchioni Editorialista 

Kean pista concreta

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Nel pomeriggio è arrivata la conferma della trattativa chiusa e ribadisco  quello che avevo scritto stamani: quella di Moise Kean era una pista concreta . Sapete del mio scetticismo su quella cinquantina di nomi proposti fino ad oggi che, come vi ho sempre scritto, sono proposte di intermediari e sondaggi esplorativi. Kean no, su Kean la Fiorentina ha puntato davvero.

L’accelerata è arrivata dopo le ultime valutazioni fatte con Palladino sulla costruzione dell’intera squadra e sulle qualità tecniche del giocatore della Juventus. Il gradimento è completo, il giocatore piace, è ritenuto funzionale al gioco che il nuovo allenatore ha in testa e si sposa bene con le caratteristiche di Nico, Sottil e Beltran, gli altri attaccanti già in rosa. In più ha la potenza e l’esplosività, la porta l’ha sempre vista fin da quando era ragazzino e la Juventus lo fece debuttare in serie A a sedici anni, primo millennial del nostro campionato. Fra l’altro Palladino lo avrebbe voluto a Monza già nel mercato di gennaio.


La Fiorentina, come è prassi in questi casi per evitare sorprese, ha già un accordo con il giocatore sulla base di un quadriennale a 2,2 milioni netti che possono salire a 2,5 con bonus. Resta da chiudere la trattativa con la Juventus, ma c’è sostanziale ottimismo per i buoni rapporti con Giuntoli (vedi Arthur) e si continua a dialogare per trovare l’accordo finale (trovato come detto nel pomeriggio). Le possibilità ci sono e non poche.

La Juve ha il giocatore a bilancio per quasi dieci milioni, sta cercando di portare a casa una plusvalenza per andare a sua volta sul mercato visto che i bianconeri economicamente non se la passano benissimo. Transfermarkt valuta Kean quattordici milioni e la Juve parte da questa base per chiederne quindici. La Fiorentina è partita da dieci e non credo abbia voglia di andare oltre i dodidi-tredici.

Il giocatore spinge per venire a Firenze per giocare, vuol tornare a sentirsi protagonista dopo anni difficili e le qualità non gli mancano.

I Calcioti, che andrebbero silenziati un volta per tutte come si fa con i call center, hanno già cominciato a spargere veleno e questo mi fa dire che anche per questo motivo l’operazione è giusta.

Nell’ultimo campionato, è vero, Kean ha giocato poco e non ha fatto neppure un gol, ma aveva davanti Vlahovic e Milik, è stato impiegato soprattutto da esterno e il calcio di Allegri lo ha fortemente penalizzato come ha penalizzato tutti gli attaccanti chiamati più a fare i difensori che a fare gol, salvo poi provarci in contropiede. Se guardiamo invece la storia del giocatore, partendo dal fatto che a 24 anni può solo migliorare, i gol li ha sempre fatti e anche nel prestito al Paris Saint Germain su 26 presenze è riuscito a segnare tredici gol. Dobbiamo soprattutto considerare l’aspetto umano. Kean caratterialmente non è facile e si sa, ha bisogno di sentirsi apprezzato, si è calcisticamente depresso perchè quasi ai margini delle scelte dell’allenatore bianconero, è difficile fare gol in certe condizioni, giocando poco, va solo recuperato dal punto di vista psicologico e questo, se dovesse arrivare, sarà il primo compito di Palladino e del suo staff. Ma il giocatore c’è. L’entusiasmo pure. Non resta che aspetta i tessitori della tela economica, ma l’impressione è che ci sia voglia di portare a casa il primo colpo di questo mercato che sarà lungo. La pazienza servirà.

E poi Zaniolo

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Si parla da tempo anche di Zaniolo. Il giocatore era stato contattato a gennaio, inevitabile che gli intermediari lo riproponessero in questa sessione di mercato, Su questa operazione sono più cauto, come sapete, perchè ci sono diverse situazioni aperte e non solo l’Atalanta. La Fiorentina propone un prestito con vari diritti e fa bene perchè il giocatore, purtroppo, ha avuto diversi infortuni seri negli ultimi anni che ne hanno condizionato la carriera e si vogliono evitare rischi o problemi. La sensazione è che ci siano ancora distanze e poi anche Zaniolo è uno che vuole giocare titolare, mettere insieme nello spogliatoio troppi giocatori esuberanti potrebbe diventare un problema visto che Nico c’è, Sottil è stato lanciato da Palladino e Beltran è il ragazzino sul quale contare. Tatticamente invece ci sono problemi solo per quelli che dovrebbero avere un Daspo giornalistico.

Palladino ha parlato di 3-4-3 e di 3-4-2-1. Nel primo Beltran può fare il centroavanti in alternativa a Kean, se dovesse arrivare. Nel secondo uno dei due sottopunta e questa è la sua condizione ideale. Del resto dobbiamo anche sapere che l’allenatore ha grande duttilità tattica, cambia a partita in corso e da una gara all’altra. Sta puntando su giocatori interscambiabili e molto bravi tecnicamente, l’identikit torna.

L'altro mercato

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Per il resto le trame di mercato continuano. Un difensore capace di guidare la difesa a tre arriverà, Palladino a Monza aveva Pablo Marì. La tipologia è quella e va cercata perchè fra i difensori viola nessuno ha le capacità tattiche e di visione necessari. I centrocampisti in arrivo saranno due, ma con calma. Per il portiere escludete Musso, come già detto. Tenete caldo Audero, sul rivedere Terracciano l’anno prossimo non scommetto un centesimo.

Palladino

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Mi sono espresso a caldo su Palladino su RadioBruno, non con voi. Lo faccio ora. Dialetticamente è più bravo di Italiano e su questo non ci sono dubbi. Non mi associo però a quella schiera di leccapiedi che già hanno mollato l’ex allenatore viola, osannato fino a un mese fa. Ora che non c’è più, i voltagabbana sono all’opera. La dignità giornalistica è difficile, ma tanto sono sempre gli stessi.

Italiano ha fatto un grande lavoro. Palladino ha gli stessi principi di gioco, ma li applicherà con moduli diversi. Ha le idee chiare, sembra un predestinato, come ho scritto ieri sulla Gazzetta dello Sport rivelando in anteprima i pareri dei docenti della scuola di Coverciano, Palladino è stato uno dei migliori degli ultimi anni di corsi. A Monza ha fatto benissimo. L’ha scelto Galliani, uno che se ne intende.

Ora gli va fatta la squadra e va fatto lavorare.

Posso solo augurarmi che faccia meglio di Italiano, lo spero, ma se lo dicessi sarei solo un volgare imitatore di qualcosa che non conosco. Il mestiere di indovino lo lascio ad altri, come lascio ad altri la capacità di salire e scendere dai carri per pura convenienza. Italiano era bravo, se Palladino sarà più bravo lo vedremo e lo diremo forte e chiaro. Lo ripeto: ce lo auguriamo tutti.

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