Fagioli e quel saluto alla Juve. Batterla per trasformarlo in un addio

"E come mi ha sempre detto il presidente Andrea Agnelli… Fino alla fine!". Così Nicolò Fagioli ha voluto chiosare nel suo post di saluto alla Juventus subito dopo aver lasciato il club bianconero. Non facciamo un torto a nessuno nel dire che citare Andrea Agnelli non è proprio il massimo della vita per chi arriva in una piazza come Firenze. Ma, come al solito, i tifosi fiorentini si sono dimostrati estremamente maturi e Fagioli è stato accolto a braccia aperte sin dal primo momento. Eppure, proprio le parole del centrocampista potrebbero rappresentare un motivo in più per ben figurare nella partita di domani.

Grazie ma no grazie

Perché la recente gestione del club bianconero, da quando Agnelli e i suoi uomini di fiducia hanno lasciato la società per la vicenda plusvalenze, ha portato malcontento diffuso in tutto l'ambiente. Basti guardare a situazioni come quelle di Danilo e Szczesny o alla furibonda contestazione messa in atto dai gruppi organizzati del tifo della Signora. Più che un grazie ad Agnelli, quello di Fagioli potrebbe essere letto come un non-grazie ai vari Elkann, Giuntoli e Motta (mai menzionati nel sopracitato post).

Obiettivo obbligo di riscatto

E quindi sì, quella di domani sarà una sfida speciale per Nicolò Fagioli, in attesa di capire se potrà scendere in campo dal 1' o meno, per la prima volta contro il suo passato. Per Motta era una comparsa, per Palladino si sta dimostrando elemento quasi imprescindibile. Da parte sua domani ci sarà la volontà di continuare sulla strada intrapresa, far di tutto per far scattare il riscatto che la Fiorentina ha a disposizione (serve qualificarsi alle coppe europee per l'obbligo) e, chissà, far mangiare le mani a qualcuno alla Continassa. Kean docet.

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