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Cosa serve in un centrocampo a tre

Astraiamoci un attimo dai nomi che arrivano dal calciomercato per parlare un po' di calcio dal punto di vista tattico

Saverio Pestuggia

La Fiorentina si sta iniziando a muovere dopo il primo periodo in cui Pradè ha dovuto iniziare a sfoltire la rosa con cessioni minori di ragazzi che dopo la Primavera non rientrano più nei piani della prima squadra, almeno per il momento. Qui però non voglio parlare di nomi che trovate ovunque anche Enel nostro sito, ma di come dovrebbe essere costruito un centrocampo a tre che pare essere il punto cardine di Montella.

Generalmente un centrocampo siffatto è accompagnato da due esterni per fascia, uno difensivo e uno offensivo, che devono lavorare in coppia e coprire tutta la fascia non restando mai troppo lontani l'uno dall'altro per non concedere spazi vuoti agli avversari. Se gli uomini di fascia lavorano bene, i tre centrocampisti non devono allargarsi a coprire i vuoti lasciati dagli esterni, ma concentrarsi sulla parte centrale del campo che resta sempre una zona nevralgica da presidiare molto bene.

Ma con che tipo di giocatori va presidiata? Devono essere bene assortiti e non con le caratteristiche simili: il centrale ovviamente deve essere il classico regista capace di far ripartire la squadra, dettare i tempi di gioco e anche saper contrastare gli avversari essendo mediamente l'uomo di centrocampo più arretrato. La capacità di interdire deve essere migliore con le squadre che non fanno del possesso palla accentuato il loro modo di giocare. Accanto a lui le due classiche mezzali. Un giocatore bravo soprattutto a fare da incontrista che aiuti il play maker in fase di non possesso e gli vada anche in soccorso quando è in difficoltà magari perché pressato dagli avversari. L'altra mezzala deve essere brava negli inserimenti offensivi dovendo fare meno attenzione, ma non escludendo, la fase di non possesso.

Questa che vi ho esposto è la teoria, poi accostate voi gli uomini che ha già la Fiorentina in rosa o che sta trattando.