Mancano pochi giorni all'apertura del mercato invernale. Non è una novità che in difesa la "coperta" della Fiorentina sia corta. Oltre a Lisandro Lopez, anche due milanisti sono stati accostati alla squadra viola: si tratta di Cristian Zapata e, soprattutto, di Philippe Mexes. Il primo, dopo un buon avvio di stagione, è sceso nelle gerarchie di Sinisa Mihajlovic, complice anche l'affermazione di Alex al fianco di Alessio Romagnoli. Il secondo, ad un passo dal club gigliato in estate, non è mai entrato nelle grazie del tecnico serbo. Per un commento sui due calciatori, Violanews.com ha intervistato Furio Fedele, giornalista del Corriere dello Sport-Stadio, profondo conoscitore del mondo Milan.
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Furio Fedele (Cor. Sport) a VN: “Mexes ok per la Fiorentina, ma…”
Il giornalista, profondo conoscitore del mondo Milan, parla anche di Zapata: "Il colombiano ottimo per la difesa a tre viola. Punterei su un esubero dell'Inter"
Trattative fattibili, a tuo avviso, quelle per Mexes e Zapata?
"La premessa è che a gennaio il Milan subirà molti cambiamenti per arrivare in zona Champions, obiettivo non facile da raggiungere. Non avendo le coppe, il Milan deve diminuire l'organico che al momento consta di 28-29 giocatori. In difesa, la squadra, soprattutto sulle fasce, si è assestata con De Sciglio, Abate, Antonelli e Calabria. Nel mezzo ci sono tre esuberi che sono Mexes, Zapata ed Ely. Il Milan vorrebbe dismettere il loro ingaggio, per poi utilizzare il tesoretto per Witsel, grande obiettivo di gennaio. Il club rossonero vuole cercare di mandar via i giocatori con il contratto in scadenza a giugno e due di questi sono proprio Mexes e Zapata. Le trattative, quindi, sono fattibili, secondo me in egual percentuale, cinquanta per cento. Se il Milan prendesse Witsel o un altro centrocampista di qualità, tipo Banega, l'altro suo obiettivo sarebbe il difensore centrale da affiancare a Romagnoli. Molto dipenderà dalle condizioni economiche perché Berlusconi vuole che la differenza tra cessioni e acquisti sia pari a zero".
Vedresti bene i due alla Fiorentina?
"Sì. Il problema di Mexes è che non è veloce, quindi costringe la squadra a difendersi bassa. Zapata, invece, ha dato il meglio di se a Udine nella difesa a tre come esterno di destra. E' anche vero che il colombiano soffre di pesanti amnesie. Mexes ha forti limiti caratteriali, ma allo stesso tempo ha grande esperienza e mestiere. Secondo me il giocatore ottimale per Paulo Sousa sarebbe Mexes, anche se ho già detto quali sono i suoi difetti. Inoltre il francese segna anche gol importanti e può essere sfruttato come centravanti aggiunto nei finali di partita. E poi ha un grande fisico. A me piacciono molto gli esperimenti tattici, come Medel, Mascherano e De Rossi in difesa. Sousa ha bisogno di un regista là dietro, per questo adatterei qualcuno. Mexes sarebbe un buon innesto per la Fiorentina. Il problema è che il francese è un difensore che fa il regista, io preferirei un regista che fa il difensore. Siamo arrivati, però, a metà stagione e la Fiorentina non può fare esperimenti tattici, penso che questo discorso sia rimandato all'estate. Adesso c'è bisogno di badare al sodo, quindi meglio prendere un difensore che fa il regista, piuttosto che il contrario. Parlando di esuberi di altre squadre, c'è Vidic dell'Inter sul quale punterei molto".
Sousa gioca con la difesa a tre. Quest'aspetto tattico potrebbe creare dei problemi a Zapata e Mexes?
"Per Zapata no, ricoprirebbe lo stesso ruolo di Udine. Mexes, invece, non può giocare nella difesa a tre, non ci ha mai giocato e non ha il passo. Non è molto mobile ed operativo su un fronte così vasto".
Parlando di Mexes, si sa che lui è sempre stato una testa calda. Questo potrebbe influire nelle scelte della dirigenza viola?
"Il carattere, bello o brutto, non fa la differenza. L'importante è avere il temperamento giusto, il calcio non è uno sport per signorine. Mexes, però, lo vedo maturato e alcune stupidaggini non le commette più. Nella mia squadra ideale, lui giocherebbe sempre".
A proposito di registi difensivi, si parla di Lisandro Lopez. Potrebbe essere l'elemento ideale per la retroguardia della Fiorentina?
"Mah. Anche in questo caso c'è l'incognita dello straniero, nel senso che non sai quello che ti può dare, soprattutto in un campionato molto complicato come quello italiano e in ruoli particolari come lo sono quelli difensivi".
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