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Mandzukic, la Juve e il grande smacco. Rabbia e voglia di riscatto possono fare la differenza

Photo by Tullio Puglia - Juventus/Juventus FC via Getty Images

La voglia di tornare nel calcio che conta a 34 anni è la garanzia che Mario Mandzukic è determinato a riscrivere il suo finale di carriera

Alessio Crociani

Estate 2019, la Juventus ingaggia Maurizio Sarri. E a distanza di due mesi dal suo rinnovo fino al 2021, dopo quattro stagioni a Torino condite da altrettanti scudetti, tre coppe Italia, due Supercoppe italiane, un gol capolavoro in finale di Champions (persa), 44 reti in 162 presenze totali e soprattutto un feeling totale con la realtà bianconera, Mario Mandzukic (SCHEDA) viene messo ai margini. Una sentenza senza appello, dolorosissima per l'attaccante croato. Giustificata da motivazioni per lo più di tipo tecnico che porteranno Sarri a fare altre scelte in attacco. Quello smacco, racconta chi Mandzukic lo conosce bene, non è ancora stato digerito.

La Fiorentina lo sa bene e quello motivazionale - assieme ovviamente alla carriera, al temperamento e alle caratteristiche tecniche - non è certo un aspetto secondario tra quelli presi in considerazione dal club viola. La voglia di tornare nel calcio che conta a 34 anni dopo la ricca parentesi qatariota è la garanzia che Mandzukic è determinato a riscrivere il suo finale di carriera. Non se ne andrà docile in quella buona notte, ma com'è nel suo carattere, a maggior ragione dopo la rabbia accumula nell'ultimo anno, infurierà contro il morire della luce (cit.). Lo farà a Firenze, oppure altrove. Ma lo farà.

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