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Jorginho: “Dobbiamo credere nel nuovo progetto. La Juve? Adesso penso alla nazionale. Chiesa è sereno”

Il centrocampista del Napoli, Jorginho, parla dal raduno della nazionale a Coverciano

Stefano Niccoli

Il centrocampista del Napoli, Jorginho, ha parlato così dal raduno della nazionale a Coverciano. Ricordiamo che l'Italia affronterà in amichevole l'Argentina venerdì 23 marzo a Manchester e l'Inghilterra martedì 27 a Wembley:

"Dobbiamo credere nel nuovo progetto, nelle idee del mister. Dobbiamo essere uniti per ripartire, non è facile, ma dobbiamo farlo.

Tutti i giocatori sono importanti, non solo io. Sarà il tempo a determininare l'importanza di ognuno.

La Juve? Adesso dobbiamo essere concentrati sulla nazionale. Lo scontro diretto? Sarà una partita importante, bella da giocare, ma ci mancano parecchie gare da giocare.

Ho sempre voluto la nazionale italiana, questo Paese mi ha dato la possibilità di diventare un calciatore che era il mio sogno. Non arrivando la convocazione con la nazionale italiana, è normale parlare del Brasile, ma non ho nessun rimpianto.

Il bel gioco del Napoli? Essere ricordati solo per il gioco non è semplice, stiamo facendo divertire la gente. Vedremo se saremo ricordati con una vittoria o no. Belli e vincenti sarebbe perfetto, ma non sempre ci si può riuscire. Noi crediamo in questa idea di gioco, speriamo di vincere, stiamo facendo del nostro meglio.

Centrocampo a tre? Mi trovo bene, i ragazzi sono giocatori di qualità, hanno caratteristiche per giocare un bel calcio. Non avrei problemi anche col centrocampo a due, anche se mi trovo meglio col centrocampo a tre. Quando sono stato chiamato, ho cercato di farmi trovare pronto, non c'è nessun rimpianto da parte mia.

La vigilia della partita con la Svezia? Credevamo molto nel mondiale, abbiamo dato tutto, abbiamo avuto le occasioni per segnare, ma non siamo riusciti a concretizzarle. C'era tanto entusiasmo, purtroppo non abbiamo sfruttato l'opportunità, adesso dobbiamo guardare al futuro.

I giovani? Alcuni che stanno venendo fuori ce ne sono, ma ai giovani ci deve pensare il mister.

La partita con l'Argentina? E' una opportunità importante per noi per vedere a che livello siamo, dove dobbiamo migliorare, dobbiamo essere positivi e credere in quello che stiamo facendo in questi giorni.

Chiesa e Cutrone alla prima convocazione? Li vedo sereni, il gruppo è giovane. Si stanno sentendo a loro agio, dobbiamo avere fiducia in loro.

Verratti? Giocare con lui è molto facile, ha grande qualità. Diventa più facile con un giocatore come lui accanto.

Di Biagio ci chiede di giocare a calcio, di non aver paura, ci chiede di divertirci. Non cambia molto il sistema di gioco tra nazionale e il Napoli. Ognuno di noi deve portare in nazionale qualcosa del proprio club. Io e Lorenzo (Insigne, ndr) dobbiamo portare il gioco, la palla a terra, sarebbe importante e bello.

Dobbiamo avere il coraggio di giocare il nostro calcio, nei novanta minuti ci sono le possiblità di far male all'avversario. Ho sempre voglia di crescere e migliorare. Quando pensi di essere arrivato, di conseguenza scendi. Ascolto tutti perché c'è da imparare da tutti. Il segreto sta nell'umiltà di ascoltare.

Higuain? Nel calcio si va e si viene. Bene o male i buoni rapporti rimangono sempre. Lo saluterò e poi ci giocherò.

La questione dei rigori? Non ne abbiamo parlato".