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Il ritorno degli ex

Non solo Toni e Pazzini. Altri ex viola, ora al Verona, rimetteranno piede al Franchi domenica pomeriggio

Stefano Niccoli

Il ritorno degli ex. In effetti, sarà proprio così domenica pomeriggio al Franchi in occasione di Fiorentina-Verona. Sono ben sei, infatti, i giocatori dell’Hellas che hanno vestito la maglia gigliata.

Iniziamo dalla porta. Non tutti si ricorderanno di Pieluigi Gollini, classe 1995, ma a portare l’attuale estremo difensore gialloblù a Firenze fu Pantaleo Corvino nel 2010. L’ex direttore sportivo viola lo prelevò dalla Spal per quattrocento mila euro. Rimase una sola stagione in riva all’Arno. Nel 2011, a soli sedici anni, infatti, si trasferì in Inghilterra, al Manchester United.

In difesa troviamo Gilberto, in prestito al Verona proprio dalla Fiorentina. Arrivato a Firenze nell’estate 2015 dal Botafogo per poco più di un milione di euro, aveva iniziato bene la sua avventura con la formazione di Paulo Sousa. Nell’amichevole di Londra contro il Chelsea, fu uno dei migliori. Ottima anche la sua prestazione contro il Milan al Franchi alla prima giornata di campionato. Poi, però – complice anche un infortunio muscolare – è sparito dai radar. In generale non ha mai dato la sensazione di esser pronto per una squadra come la Fiorentina.

Passando al centrocampo, ecco Romulo. Brasiliano “atipico”. Piedi tutt’altro che raffinati – a differenza di molti suoi connazionali -, ma tanta corsa e tanto cuore. “Ingredienti” grazie ai quali si è fatto apprezzare a Firenze. Alla Fiorentina ha ricoperto più di un ruolo. In particolare: terzino e mezz’ala. Di gol ne ha segnati pochissimi: due. Il primo, inutile ai fini dei tre punti, contro l’Inter a San Siro il 30 settembre 2012. Il secondo, decisivo, il 21 aprile 2013 al Franchi contro il Torino. Una rete, quest’ultima, impossibile da dimenticare.

Per finire: Ante Rebic, Luca Toni e Giampaolo Pazzini. Il croato, in prestito al Verona dalla Fiorentina, non ha mai inciso a Firenze, né con Montella né con Paulo Sousa. Arrivato in riva all’Arno nell’agosto 2013, segnò il suo primo gol contro il Chievo in Coppa Italia. Nella stessa partita, però, s’infortunò pesantemente. Restò fuori, infatti, quasi tre mesi. Pessima la stagione 2014-15 al Lipsia nella serie B tedesca. Colpa anche di alcuni guai fisici e del rapporto teso con l’allenatore. Tornato a Firenze la scorsa estate, Paulo Sousa l’ha schierato spesso come ala destra piuttosto che da attaccante vero. Risultato: prestazioni insufficienti e qualche cartellino di troppo, come il rosso rimediato contro il Lech Poznan in Europa League.

Storie diverse quelle di Luca Toni e Giampaolo Pazzini. Alla Fiorentina, il bomber emiliano è diventato “grande”. Nel campionato 2005-06 segnò 31 gol. Un bottino utile per aggiudicarsi la Scarpa d’Oro e, soprattutto, guadagnarsi la convocazione nell’Italia campione del mondo a Berlino. Grazie a questo exploit, nell’estate 2006 entrò nel mirino dell’Inter, ma i Della Valle lo convinsero a rimanere a Firenze per dare una mano alla squadra, costretta ad iniziare la stagione con la penalizzazione per via dello scandalo Calciopoli. Nel 2012 il ritorno a sorpresa dopo la “vacanza” all’Al Nasr. Nonostante l’età, 35 anni, firmò otto reti in ventisette presenze. Luca è stato un beniamino dei tifosi grazie all’impegno mostrato in ogni partita. Firenze, inoltre, è una città che resterà sempre cara all’attuale centravanti del Verona, visto che nel giugno 2013 ci è nata sua figlia Bianca.

Pazzini arrivò alla Fiorentina nel gennaio 2005. Nella stagione successiva, la 2005-06, non trovò molto spazio. Prandelli, infatti, preferiva il modulo ad una punta (Toni), con l’attaccante di Pescia costretto ad alternarsi con Bojinov. Nel 2006-07 restò fuori due mesi a causa di un infortunio patito con l'Under 21. Alla fine segnò sette gol (fondamentale i due siglati contro l’Atalanta nel novembre 2006) su un totale di nove gare disputate da titolare. Nell’agosto 2008 esordì in Champions League, nel 2-0 inflitto allo Slavia Praga. I viola, purtroppo, non riuscirono a superare il girone eliminatorio che comprendeva Lione, Steaua Bucarest e Bayern Monaco. L’esperienza del Pazzo in riva all’Arno terminò nel gennaio 2009, quando si trasferì alla Sampdoria.