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FOCUS VN Alla scoperta della Dinamo Kiev, l’avversario europeo dei viola

Imbattuti in campionato trascinati da Yarmolenko, e più freschi della Fiorentina. E uno di loro conosce bene Salah…

Pier F. Montalbano

Tredici campionati ucraini vinti dal 1992 ad oggi, altrettanti nell’era sovietica, dieci Coppe d’Ucraina, cinque Supercoppe, altri 18 titoli durante il periodo Urss. In più due Coppe delle Coppe (1975 e 1986) e una Supercoppa Europea (1986). La bacheca della Dinamo Kiev è piena di trofei, storia, miti come Oleg Blokhin (Pallone d’Oro nel 1975), il Colonnello Lobanovskyi e più recentemente Shevchenko che nella Dinamo ha aperto e chiuso una carriera al top. Ma la Dinamo Kiev è soprattutto il futuro prossimo europeo della Fiorentina, da cui passa parte della stagione viola. Perché arrivare alle semifinali di Europa League eguaglierebbe il massimo traguardo raggiunto nelle competizioni Uefa sotto la gestione Della Valle, e aprirebbe scenari succulenti verso la finale di Varsavia del 27 maggio.

Sì, perché la Dinamo Kiev nonostante la nobile tradizione, i trofei vinti e l’ottima stagione che sta attraversando sembra un avversario alla portata della Fiorentina. Più dei milionari Wolfsburg e Zenit, dell’ostico Siviglia campione uscente e del Napoli, avanti di un solo punto ai viola in Serie A e con il quale i destini potrebbero nuovamente incrociarsi in finale di Coppa Italia. La Dinamo arriva infatti da una stagione – quella passata – che è stata la peggiore nella sua storia da quando l’Ucraina è tornata indipendente. Quarto posto - mai i biancoblu erano scesi dal podio - ma una vittoria nella coppa nazionale che le ha garantito l’accesso ai gironi di Europa League. Tra l’altro superati brillantemente al primo posto sbarazzandosi di Aalborg, Steaua Bucarest e Rio Ave.

A questo si aggiungono i sedicesimi ribaltati contro il Guingamp (sconfitta 'solo' 2-1 in Francia in nove per oltre un tempo e 3-1 al ritorno) e gli ottavi contro l’Everton (anche qui 2-1 a Goodison Park cancellato da un perentorio 5-2 all’Olimpiyskiy). Primo posto in campionato saldissimo (+5 sullo Shakhtar e zero sconfitte dopo 19 giornate), difesa imperforabile e strada spianata anche in Coppa d’Ucraina (semifinali ad un passo). Una squadra abituata a vincere, trascinata dai gol della stella Andriy Yarmolenko e che in tutto presta otto giocatori all’Ucraina più altri 6-7 alle altre nazionali. È sicuramente più fresca della Fiorentina viste le 32 gare ufficiali giocate contro le 41 di Gomez e co., ma dal tasso tecnico complessivo inferiore, ed è per questo che i viola non possono avere paura. Ma dalla loro c'è anche il caldissimo Stadio Olimpico (dove l’Italia perse 4-0 la finale dell’Europeo 2012) che ha appena fatto registrare il record di spettatori per una gara di Europa League.

FORMAZIONE TIPO (4-2-3-1 o 4-3-3):  Shovkovskiy (Rybka); Danilo Silva, Vida (Khacheridi), Dragovic, Antunes; Sydorchuk (Miguel Veloso), Rybalka; Yarmolenko, Belhanda (Sydorchuk); Gusev (Lens); Kravets; (Teodorczyk). All.: Rebrov.

Detto di Yarmolenko pericolo numero uno e per il quale il Liverpool era pronto a fare follie a gennaio, solitamente Rebrov si affida ad un 4-2-3-1 o a un 4-3-3 dove la pedina che cambia lo scacchiere tattico è il giovane centrocampista Sydorchuk. Dietro è staffetta tra il portiere quarantenne Shovkovskyi e Rybka, tornato dopo due anni di squalifica per doping e nazionale ucraino. In difesa c'è l'interessante austriaco Dragovic, ex compagno di Salah al Basilea e seguito a lungo dall'Inter, e l'ex meteora di Roma, Lecce e Livorno Antunes, rigenerato al Malaga e mancino chirurgico. A centrocampo c'è l'ex genoano ed obiettivo viola Miguel Veloso, mentre davanti il velocissimo olandese ex PSV Lens ed il marocchino Belhanda (campione di Francia del 2012 con il Montpellier) sono da tenere d'occhio così come il veterano Gusev e gli attaccanti Kravets e Teodorczyk (nazionale polacco in crescita continua). Nel complesso un avversario temibile, ma decisamente alla portata di questa Fiorentina che non vuole porsi limiti.