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Ex viola, Terim condanna: “Come si fa a non rispettare il minuto di silenzio?”

"La minaccia terroristica ci getta nello sconforto, facendoci riflettere"

Redazione VN

Fatih Terim, attuale c.t. della nazionale turca, è legato indissolubilmente alla sua terra - scrive Gazzetta.it -. Giocatore nel Galatasaray dal 1974 al 1985, ci è poi tornato da allenatore, scrivendo pagine di storia (i tifosi l'hanno soprannominato "Imperatore"). Simbolo e guida, che nella sfida amichevole tra Turchia e Grecia è rimasto però inascoltato. Squadre raccolte per il minuto di silenzio in onore delle vittime degli attentati di Parigi.

Ma allo stadio Terim (sì, gli hanno anche dedicato un impianto), si sentono solo fischi e cori che recitano "I martiri non si dimenticano, la Patria non va divisa" (le grida "Allah u akbar" si sono rivelate provenienti solo da un paio di spettatori). Tecnico e giocatori provano a chiedere il silenzio, il rispetto, ma i 60 secondi d'omaggio si trasformano in attimi di vergogna che fanno il giro del mondo.

Nella conferenza stampa che segue lo 0-0, l'allenatore critica duramente il comportamento della tifoseria: "Come si può non rispettare un minuto di silenzio per le vittime degli attacchi? È così difficile? È molto importante omaggiare quelle vite". Il lutto al braccio portato dai calciatori si è trasformato in pochi istanti in un simbolo senza significato, avvolto in un'atmosfera quasi macabra. "Lo sport è uno degli strumenti più importanti che si possono utilizzare per diffondere pace e fratellanza - ha concluso -, e la minaccia terroristica ci getta nello sconforto, facendoci riflettere".