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Alla scoperta dell’Inea Stadium, il “gioiellino” del Lech Poznan

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Aperto tutti i giorni, con pub e attrazioni extra-calcio. La Juve nel 2010 rimase gelata

Stefano Niccoli

Dopo il netto successo contro il Frosinone per 4-1, la Fiorentina si rituffa in Europa League. L’avversario di turno è il Lech Poznan, capace di battere i viola al Franchi per 2-1. La squadra di Paulo Sousa, ultima nel Girone I a quota tre punti, ha l’obbligo di portare a casa la vittoria per continuare a sperare nella qualificazione alla fase successiva della manifestazione continentale. Ad ospitare la formazione gigliata sarà l’INEA Stadium, precedentemente conosciuto come Stadion Miejski, in italiano stadio Municipale. La casa della compagine polacca sarà aperta ai propri tifosi visto che la Uefa ha sospeso per il Lech la condanna a giocare una gara a porte chiuse (LEGGI QUI).

I lavori per la costruzione dello Stadion Miejski sono durati dodici anni, dal 1968 al 1980, anno – quest’ultimo – del primo incontro, finito 1-1 tra il Lech Poznan e il Motor Lubin il 23 agosto. L’otto aprile 1984 l’impianto polacco ha fatto registrare il record di presenze: quarantacinquemila spettatori contro il Widzew Lodz, avversario della Fiorentina di Giovanni Trapattoni nel terzo turno preliminare di Champions League nell’estate 1999. Il 15 ottobre 1986, la nazionale ha debuttato nell’attuale INEA Stadium, contro la Grecia, partita valida per la qualificazione ai campionati europei del 1988, vinti dall’Olanda contro l’Unione Sovietica. A vedere il match c’erano trentamila tifosi.

Nel 2004, con la costruzione della quarta tribuna, sono cominciati i lavori per la modernizzazione dello stadio. I programmi per la riqualificazione della struttura sono stati poi aggiornati in vista degli Europei del 2012. L'investimento è stato di 177 milioni di euro. Se la vecchia struttura aveva una forma a "U", cioè disponeva delle due tribune e di una curva (sulla destra), il primo passo dell'amministrazione comunale fu quello di dotare l'impianto di un'altra curva da ottomila posti. Quando poi alla Polonia fu assegnato (insieme all'Ucraina) l'Europeo del 2012, il progetto di ammodernamento del Miejski fu stravolto e iniziò la realizzazione dello stadio per come lo vediamo adesso. Poco più di 43.000 posti a sedere, suddivisi su due piani per quanto riguarda le tribune e su tre per quanto riguarda la curva di destra, dalla parte opposta invece non furono apportate modifiche. La copertura non è in policarbonato, bensì in membrana di seta divisa in segmenti lunghi ciascuno circa nove metri, che si sorreggono su cavi d'acciaio i quali dall'esterno lo fanno apparire come un cuscino "ad onde". Parte della copertura è removibile, per far sì che i raggi del sole irradino il terreno in maniera pressoché uguale ed il campo è riscaldato viste le rigidi condizioni della stagione invernale. E' dotato di due parcheggi - di cui uno sotterraneo - e dispone di trentuno chioschi, un pub/ristornante aperto sei giorni su sette e di ogni comfort per stampa e tifosi. Tribuna vip da 500 posti, 23 skybox, 60 appartamenti di varie dimensioni per il soggiorno, una suite presidenziale e varie sale per conferenze. La tribuna stampa, invece, dispone di 400 posti per i giornalisti, 4 cabine di commento e una sala stampa da 150 con impianto di traduzione simultanea. Non solo, se si vuol usufruire dello stadio al di fuori della partita, adiacente all'impianto c'è anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio, sei campi da calcio, pallavolo, beach volley e basket.

L’apertura del nuovo impianto si è tenuta il 20 settembre 2010 con il concerto di Sting, ex leader dei Police, davanti a quarantamila spettatori. La prima partita, invece, è stata giocata dieci giorni dopo, con il Lech Poznan sconfitto dal Salisburgo per 2-0 nella fase a gironi di Europa League. Capitolo sponsor: l'azienda di telecomunicazioni polacca Inea ha comprato i diritti per la denominazione dello stadio per cinque anni a partire dal 2013, e versa nelle casse del Comune e del Lech Poznan circa 8 milioni di euro l'anno. Inoltre l'amministrazione ha dato in concessione al Lech lo stadio per venti anni, ciò significa che non stiamo parlando di un vero e proprio impianto di proprietà. Agli Europei del 2012, la casa dei prossimi avversari della Fiorentina ha ospitato tre partite, tutte del Girone C: Irlanda-Croazia 1-3 il 10 giugno, Italia-Croazia 1-1 il 14 giugno e Italia-Irlanda 2-0 il 18 giugno. Due anni prima, invece, la Juventus di Del Neri uscì con le ossa rotte dall'Inea Stadium: 1-1 in mezzo ad un'autentica bufera di neve e ghiaccio (temperature che sfiorarono i -15 gradi) ed eliminazione ai girone dell'Europa League.

E’ possibile raggiungere la struttura con i tram 6, 13 e 15. I tram 6 e 13 possono essere presi dalla stazione ferroviaria centrale e meridionale della città vecchia. Il 15 da Roosevelta Avenue. La direzione è Weogorka. Il viaggio dalla stazione ferroviaria è di soli dieci minuti. Dall’autostrada A2, invece, è necessario prendere l’uscita Glogowska. Dopo poco più di cinque chilometri, girare a sinistra sulla route 5/E261 e continuare su Piotra Ściegiennego per circa due chilometri. Lo stadio è sul lato sinistro della strada, all’indirizzo ul. Bułgarska 17, 60-320 Poznań. Dall’aeroporto Lawica, l’INEA Stadium dista quattro chilometri e mezzo. Uscire a Bukowska e proseguire per il centro per 2,7 chilometri. All’intersezione con ul. Bulgarska girare a destra e continuare per 1,8 chilometri.

- Una vista dell'interno dello stadio

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- La vista dall'alto dell'impianto

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- Il vecchio Mijeski, demolito per tre quarti: è rimasta solo il "curvino" da 8000 posti

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- I lavori di costruzione della copertura: in tutto sono durati sei anni

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Qui sotto, un video:

STEFANO NICCOLI - PIER FRANCESCO MONTALBANO