Italiano? "Abbiamo giocato tante volte contro e abbiamo amici in comune. Siamo al quinto scontro da allenatori, ci scambiamo qualche parola e io rispetto tanto il suo lavoro in una piazza non facile. All'anno scorso è arrivato in fondo alle due competizioni e per questo sarà anche tosta".
Ritorno in Italia? "Sì, la mia famiglia vive lì, a Milano. Voglio essere pronto per quando tornerò, ma ora sono felice qui".
In passato poteva essere viola? "Sì, è successo poco prima del fallimento. Io avevo già fatto tutto, c'era Mancini allenatore, Mihajlovic stava per arrivare anche lui. Avevo fatto visite, foto e preso le misure per l'abito di squadra. Ma pochi giorni prima ci comunicarono che i nostri contratti non erano validi e quindi sono rimasto alla Lazio. Per come sono andate le cose a Roma e poi nell'Inter direi meglio così".
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